Venerdì, 19 Aprile 2024
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Chi si inoltra in terreni sconosciuti, oppure anche noti ma in avverse condizioni di visibilità, viene a trovarsi in una situazione in cui, per procedere, occorre una "rotta". Bisogna allora "fare il punto", localizzare la posizione in cui ci si trova, per poter successivamente stabilire in quale direzione andare.

orientamento Localizzare la posizione significa riferirla ai punti cardinali con l'aiuto della bussola, e poi agli elementi del terreno con l'altimetro e la carta topografica.

Ciò consente di verificare, momento per momento, la direzione di marcia e determinare le correzioni che occorressero.

Ci sono poi altri modi più empirici per orientarsi, ma ugualmente meritevoli di essere citati e, in alcuni casi, anche usati: col sole e l'orologio, con l'osservazione del terreno, con la stella polare, con la luna.

La bussola è costituita essenzialmente da un ago magnetico libero di ruotare in senso orizzontale che per effetto del magnetismo terrestre si dispone lungo la direzione nord - sud.
In commercio ve ne sono di diversi tipi, tutti basati sulla proprietà di trovare il nord e, di riflesso, gli altri punti cardinali. Bisogna distinguere tra il nord magnetico, verso il quale è attratto l'ago della bussola, ed il nord geografico, rispetto al quale sono realizzate le carte geografiche. La differenza tra i due nord è chiamata "declinazione".

Per eseguire una lettura sulla bussola è necessario stabilire la direzione in gradi. Sarà sufficiente eseguire i rilevamenti di due punti conosciuti e tracciare sulla carta le linee corrispondenti a queste due direzioni. Dove le linee si intersecano, segnano la posizione dell'osservatore.

Per orientare la carta e la bussola, bisogna mettere lo strumento sulla carta in modo che la tacca fissa sulla cassa (vertice superiore), sia perfettamente parallela alle linee verticali dei bordi della carta. Bisogna poi far ruotare carta e bussola fino a quando sulla bussola si sovrappongono la tacca della cassa e il nord del quadrante.

La carta e la bussola sono dunque strettamente legate. È meglio imparare ad usarle facendo pratica in zone conosciute prima di affrontare un un terreno sconosciuto.

Un'aItra cosa importante da ricordare è che non si deve mai usare la bussola in vicinanza di oggetti metallici (ad esempio la macchina fotografica) o di linee elettriche, perché l'ago viene attratto e non indica più la vera direzione del nord.

Infine un accorgimento utile per orientarsi: voltarsi ogni tanto indietro ad osservare il percorso in direzione opposta, in modo da riconoscerlo al ritorno.

La Guida al trekking è di Dolomite

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