Sabato, 20 Aprile 2024
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DSC05054È un bel nuraghe monotorre, abbastanza maestoso se lo si osserva dall'interno come abbiamo fatto noi. Si trova in territorio di Santu Lussurgiu, non troppo distante dal centro abitato, in una zona frequentata anche nel periodo romano, tant'è che nelle vicinanze è possibile visitare i ruderi forse di un antico "bagno".

Si arriva a Nuraghe Banzos percorrendo in macchina diverse strade asfaltate, oppure alcuni sentieri, se si sceglie di camminare a piedi, a cavallo o in mountain-bike, e arricchire così l'escursione.  

 Purtroppo, come avviene per tantissimi altri monumenti archeologici della Sardegna, anche questo versa in pessimo stato di conservazione per le macchie di rovi che l'avvolgono e diversi arbusti che crescono sulla sua sommità. In particolare, è minacciato da un grosso bagolaro (Celtis australis L.) che gli cresce in un fianco, e che sicuramente manterrà fede all'altra denominazione con cui quest'albero è chiamato: Spaccasassi!

Il compianto maestro Francesco Antonio Salis fondatore del Museo etnografico di Santu Lussurgiu che oggi porta il suo nome, lo descrive così:

DSC05068NURAGHE BANZOS “B”

Sorge su una collinetta in una zona ricca di reperti archeologici sicuramente sede di un insediamento di dimensioni considerevoli ed abitata in varie epoche. A poche decine di metri scorre il Rio Banzos.
Il nuraghe è monotorre e presenta una planimetria molto semplice: ingresso a sezione trapezoidale con architrave, corridoio e cella alla quale si accede tramite un ingresso ad arco ogivale alto m. 5,50. La camera, la cui volta è crollata, è perfettamente circolare con un diametro di m. 4,65.
Non sono presenti né nicchie né scale. Esiste invece la breccia di scarico sull’architrave d’ingresso.
I massi sovrastanti l’apertura principale presentano una rientranza minima, e danno così alla costruzione un aspetto cilindrico.

 

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