Martedì, 23 Aprile 2024
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ederaDa San Leonardo di Siete Fuentes nel comune di Santu Lussurgiu, si prosegue verso Macomèr. Dopo aver lasciato sulla destra la strada asfaltata per Borore, sulla sinistra in alto si individua la mole di Nuraghe Elighe Onna (o Crasta) che non è molto distante dalla strada.

Per giungervi, a 2,4 km. da San Leonardo, si lascia la strada provinciale e si risale il sentiero sulla sinistra (primo tratto sterrato, secondo cementato), proseguendo sulla destra alla biforcazione. E' necessario aprire un piccolo cancello di legno (ricordarsi di richiuderlo) e risalire un tratto sterrato abbastanza difficoltoso. Si raggiunge una bella radura con grandi querce e attraverso un varco nella recinzione a secco ci si immette in un'altra radura per giungere direttamente alla base del nuraghe.

Il nuraghe è situato su uno spuntone basaltico in posizione dominante e in una zona particolarmente ricca di acque per la presenza della sorgente Nughis ad est e quelle di Sette Fontane di San Leonardo a sud. Pascoli e quercete costituiscono il paesaggio di Elighe Onna.

Si tratta di nuraghe a struttura complessa con aggregati affiancati al mastio principale. Le due torri marginali si saldano al muro perimentrale e si sviluppano una a NE e una a SO. Sono rilevabili poche tracce della cortina che le collegava, passando davanti all'ingresso.

Quando visito i nuraghi mi piace prima aggirarli, il piacere di visitare il loro interno e salire sulla sommità lo riservo per ultimo.
Sul lato SO proprio sotto il nuraghe si trova una casetta in pietra in abbandono, col tetto in tegole crollato. L'ingresso di quest'ultima è ad oriente e nel retro una parte della parete è stata ristrutturata con blocchi di cemento. Da questo lato, a circa dieci metri dalla casupola, vi è un accumulo di pietre poste longitudinalmente (forse si tratta dei resti di una tomba di giganti o di un antico ricovero per greggi). L'ingresso è appena abbozzato, ma manca l'esedra...chissà...
Gli giro intorno e scatto qualche foto. Poi risalgo lo strapiombo per raggiungere il nuraghe, seguo i camminamenti di pecore e capre che si spingono in alto, tra le rocce, in cerca di piccoli germogli. Cespugli di euforbia (Euphorbia pithysa L.), di pungitopo (Ruscus aculeatus L), macchioni d'edera (Edera helix L.) e cespugli di leccio (Quercus ilex L.) ricoprono gli interstizi dei grandi massi. Affronto l'ultimo tratto di arrampicata, impacciato dal binocolo, macchina fotografica e dal marsupio.

lavatoioFinalmente sono in cima. Fotografo un lavatoio naturale, situato sulla destra della piazzola antistante la torre centrale: probabilmente era utilizzato allo stesso scopo anche dagli antichi abitanti del nuraghe. Poi visito l'interno della megalitica costruzione per dare conferma ai ricordi che ho di questo bel sito. A sinistra entrando è ben individuabile la scala interna interrotta nella parte alta dal crollo di massi e a destra una delle tre nicchie presenti. La volta del nuraghe è sfondata ed un raggio di luce lascia intravedere i particolari della costruzione.

Esco dal mastio e m'inerpico sui massi franati della torre di sinistra aggrappandomi all'albero d'edera che sulla parete di ponente somiglia ad un quadro e raggiungo la sommità. Dall'alto, in direzione NO scorgo un'altra torre nuragica, la osservo col binocolo e appare abbastanza integra e non molto lontana; ma non c'è tempo. Scatto qualche altra foto lungo la discesa e poi via verso Tamuli. 

Mappa dell'itinerario >>

 

 

 

Quella che segue è la descrizione che di Elighe Onna diede il compianto maestro Francesco Antonio Salis,* fondatore del Museo etnografico di Santu Lussurgiu che oggi porta il suo nome.

 NURAGHE ELIGHE ONNA

voltaIl nome Elighe Onna, è quello preferibilmente attribuito al nuraghe dai lussurgesi, ma è anche noto come Nuraghe Crasta, dal latino “castrum”, luogo fortificato. Il nuraghe sorge in regione “Elighe Onna” (Leccio di Onna, cognome medioevale, v. CSMB § 1) catasto F. 4. Esso è posto su una cresta basaltica, circondato da un panorama di fitte querce e ampie regioni di pascolo. A sud vi scorre l’acqua delle Siete Fuentes di San Leonardo.

Il monumento è composto da una torre principale o mastio, da una torre minore situata a nord-est della precedente, e da un’altra torre secondaria situata a sud-ovest. Inoltre esistono tracce di una cortina muraria che collegava le tre torri e che passava non lontano dall’ingresso del mastio. La torre centrale presenta un leggero svettamento. L’ingresso esterno ha forma trapezoidale con base maggiore di m. 1,10, base minore (architrave) m. 0,90 e altezza m. 2. Tra l’ingresso e la cella a pian terreno si sviluppa un corridoio lungo circa m. 4,50, il quale presenta alla sua sinistra l’imboccatura (h. m. 2,95) alla scala a scarpata che conduceva al piano superiore, ed alla sua destra la nicchia di guardia (m. 1x1,50x2,15). L’ingresso alla cella ha la base maggiore di m. 1,25, l’altezza di m. 2,50 e la base minore (architrave) di m. 0,85. La cella, di forma circolare, ha il diametro di m. 3,25 ed è alta m. 5,75 con diciassette filari aggettanti. Presenta due nicchie architravate, una a S-O (m. 0,95x0,85x1,74) e l’altra a N-E (m. 0,75x1,78x1,85). Il paramento tronco conico esterno del mastio è alto m. 5,65 e consta di quattordici filari. Sul piano di svettamento il diametro è di circa m. 9,50, compreso lo spessore murario di circa m. 4,50.           

Prima torre complementare, con orientamento ovest. Si presenta svettata, ed è dotata di camera circolare con diametro di m. 3,75 e una altezza di m. 2,65.

Seconda torre complementare con orientamento est. Costruzione meno completa. Non appare rilevabile la camera, totalmente sepolta dal materiale di crollo.

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* Francesco Antonio Salis, S'antighitade in logos nostros, In: Santu Lussurgiu. Dalle origini..., Op. cit. pp.74,75

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Video caricato il 16 gen 2008

Le telecamere di www.teleindipendentzia.net nelle campagne di Santu Lussurgiu per scoprire il nuraghe Elighe Onna

 

 

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