Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il 1800 è considerato il secolo della «scoperta» della Sardegna. Infatti numerosi scrittori e letterati italiani e stranieri visitarono l'isola e, affascinati, ne descrissero gli usi, i costumi e i paesaggi nelle loro opere.

Ma anche buona parte degli autori sardi manifestarono un grande interesse per la storia della loro terra e approfondirono le loro conoscenze sia nel campo strettamente geografico che in quello archeologico, storico, linguistico ed etnologico. 

Una serie di fattori concomitanti favorì il sorgere di questo interesse, primo fra tutti il progresso generale della cultura sarda, raggiunto grazie ad una maggiore diffusione della stampa e della istruzione (le Università esistevano dall'inizio del Seicento, ma le scuole elementari furono istituite in tutti i centri dell'Isola solo nel 1823).

I primi viaggiatori furono fortemente colpiti dal modo di vivere dei sardi e dalle abitudini di una società così diversa dal resto dell'Europa. La maggior parte degli autori descrisse soprattutto la condizione di isolamento e arretratezza dell'Isola. La Sardegna era considerata un paese esotico, misterioso e selvaggio tutto da scoprire, e non era raro che ad una prima visita ne seguissero altre in cui gli usi e i costumi della popolazione, così come la loro lingua e le risorse economiche, venissero studiati con grande interesse e descritti in veri e propri reportages di viaggio che divennero famosi.

Alberto La Marmora è stato forse il primo, certo il più illustre di questi viaggiatori, tanto da essere considerato il «padre» della scoperta della Sardegna, in quanto fu tra i primi a diffonderne la conoscenza anche all'estero soprattutto con un'opera in più volumi, scritta in francese e intitolata Viaggio in Sardegna (1826). Ma accanto al suo si trovano anche altri nomi prestigiosi: Antoine Claude Valéry, bibliotecario del re a Versailles, viaggiò per tutta risola e riportò le sue impressioni in un libro pubblicato in Francia nel 1835; il barone tedesco Heinrich von Maltzan scrisse sugli aspetti storici, geografici, economici e sociali della Sardegna: il suo libro venne tradotto e diffuso in molte nazioni europee; Gaston Vuillier, e molti altri. 

 

Tratto da: AA.VV., Almanacco Scolastico della Sardegna - 2 , EdiSar srl., Cagliari 1994.

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