Sabato, 20 Aprile 2024

Bosa

Bosa StemmaLa città più importante della Planargia sorge nella vallata del fiume Temo che declinando verso il mare di Sardegna è l’unico navigabile nell’Isola.
La città è conosciuta per la Malvasia, la lavorazione del corallo, la lavorazione dei tessuti, i ricami di filet e i cesti intrecciati in asfodelo.
Abitata fin dall’epoca fenicia e poi colonizzata dai romani, Bosa ha un incantevole centro storico che dalle pendici del colle di Serravalle, coronato dal Castello di Malaspina, discende con una serie di strade strette e medioevali verso la foce del Temo, dove sorge l’area urbana contemporanea.
Notevole la tradizione enogastronomica, la cucina a base di pesce, la produzione  dell’olio e dei vini, tra i quali eccelle la Malvasia insignita del marchio Doc.
A questo endemico e pregiato vino è dedicato l’itinerario turistico-enogastronomico che comprende gli altri paesi produttori: Modolo, Magomadas, Suni e Flussio.
La riserva naturalistica di Badde Aggiosu, Capo Marrargiu e Monte Mannu è indicata per gli amanti del trekking e del birdwatching.
Per gli appassionati dello snorkeling invece è fondamentale la visita al Parco Biomarino di Capo Marrargiu.
Il Castello di Malaspina sul colle di Serravalle, custodisce la piccola e graziosa Chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, con affreschi della scuola catalana. Bosa Marina, la zona di villeggiatura ha un mare bello e pulito che più volte si è aggiudicato cinque vele nella Guida Blu di Legambiente. Dalla spiaggia si ammira la Torre del Porto dell'Isola Rossa, in stile aragonese.

06180004Come arrivare
Si abbandona la SS 131 all'altezza di Macomer, svoltando al bivio per Bosa, che si raggiunge dopo 29 km percorrendo la 129 bis. 

Il contesto ambientale
L'abitato di Bosa si stende sulle rive del fiume Temo, inerpicandosi con le abitazioni lungo il pendio del colle alla sommità del quale fu edificato il castello di Serravalle. Il nucleo originario della città si trovava sempre lungo il Temo, ma più all'interno, nel sito della chiesa di San Pietro extra muros. 

Descrizione
L'attuale cittadina di Bosa, con i palazzi e le chiese del centro storico, il castello e l'ex cattedrale romanica di San Pietro extra muros, le antiche concerie lungo il Temo, è uno dei luoghi fluviali di maggiore attrazione turistica in Sardegna, ricco di emergenze storico-artistiche. 
Il suo centro storico corrisponde a Bosa "nova", rifondata sulle rive del fiume Temo in prossimità del porto fluviale. Proprio a partire dal fiume il borgo si espande fino a giungere alle pendici della collina, dove si colloca il rione sa Costa, alla cui sommità fu costruito il castello di Serravalle. Nei pressi della cattedrale di San Pietro, sulla riva opposta del Temo, si trova il nucleo di Bosa "vetus", centro originario dell'abitato di Bosa. 
A 81 metri s.l.m. si erge il castello di Serravalle. Comunemente denominato castello dei Malaspina, deve questo appellativo alla tradizione secondo cui sarebbe stato costruito nel 1112 dall'omonima famiglia di nobili toscani trapiantati nell'isola alla metà dell'XI secolo. 
L'intero complesso del castello di Serravalle occupa un ettaro, all'interno del quale si colloca il castello vero e proprio, dell'ampiezza di 2000 mq
La fortificazione è ancora oggetto di studi e scavi archeologici per ridefinirne chiaramente la cronologia e gli interventi. Si è soliti individuare tre fasi cronologiche distinte a partire dal primo impianto, forse nel XII secolo, a cui apparterrebbero parti del muro a nord comprendente una torre. Degli inizi del XIV secolo sarebbe la ricostruzione della torre N/E, tipologicamente assimilabile alle torri dell'Elefante e di San Pancrazio, a Cagliari, erette tra il 1305 ed il 1307. La torre è realizzata in vulcanite chiara, priva di merli, ma terminante in una serie di mensole sporgenti. Era divisa in tre piani. Successivamente sarebbe stata costruita la grande cinta di mura che include sette torri di diversa forma, cinta che oltre a difendere il castello vero e proprio racchiude anche la chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos. 
Recenti scavi rivoluzionerebbero la cronologia del sito, ascrivendo a epoca successiva alla conquista arborense la realizzazione delle strutture oggi visibili. Tuttavia è necessario attendere il completamento di questi studi per rivedere la storia del castello di Bosa, monumento complesso non solo per le stratificazioni al suo interno, ma anche per le vicende storiche che lo caratterizzarono. 

Storia degli studi

Gli studi sul castello di Bosa e il suo abitato sono numerosissimi, data l'importanza del sito nella storia dell'arte isolana. Si vedano il testo di Mario Pintor dal titolo "Bosa e il suo castello" (1963), la monografia a cura di Salvatorangelo Spanu dal titolo "Il castello di Bosa" (1981), così come la parte relativa a questa fortificazione inserita nel volume di Foiso Fois "Castelli della Sardegna medioevale" (1992); del 1993 è la scheda sintetica nel volume di Roberto Coroneo "Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300". 

Vedi la pianta e le sezioni del monumento

Bibliografia
V. Angius, "Bosa (nuova)", in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, II, Torino, G. Maspero, 1834, pp. 526-541; 
R. Carta Raspi, Castelli medioevali di Sardegna, Cagliari, 1933, pp. 115-121; 
M. Pintor, Bosa e il suo castello, Cagliari, 1963; 
Il castello di Bosa, a cura di S. Spanu, Torino, 1981; 
F. Fois, Castelli della Sardegna medioevale, a cura di B. Fois, Cinisello Balsamo, Amilcare Pizzi, 1992, pp. 285-292; 
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 179.

POSTED ON 30/03/2014 BY DANIELE PUDDU

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