Il nome Eclipse gli fu dato perché venne alla luce il 5 aprile del 1764, giorno in cui in Inghilterra si verificò una eclissi solare. Questa fortuita coincidenza fu in un certo senso premonitrice di quelle che sarebbero state in futuro le sorti della razza: infatti questo cavallo «eclissò» tutti i suoi avversari in corsa; in razza, attraverso la sua stirpe, non fu da meno tanto che relegò la progenie di Herod e quella di Matchem in un ruolo marginale, per lo meno dal punto di vista numerico, dato che attualmente il 90% dei Purosangue esistenti discende in linea diretta maschile da questo eccezionale cavallo.
La storia del purosangue è ricca di eventi fortuiti dovuti al caso o alla fatalità e la nascita di Eclipse fu proprio uno di questi. Il bisnonno di Eclipse, Bartlet's Childers (figlio di Darley Arabian), fu nulla più di un buon cavallo da corsa, ma una volta andato in razza ebbe un figlio chiamato Squirt che un giorno, a causa del suo carattere intrattabile e delle scadenti condizioni fisiche, il proprietario decise di far abbattere. Il garzone di scuderia che lo aveva in consegna fece di tutto per cercare di evitargli questa triste sorte e riuscì a convincere l'uomo a soprassedere alla decisione facendoselo regalare.
Si narra che in cambio gli cantò una canzone. Il cavallo modificò il suo carattere, riacquistò un aspetto soddisfacente e a 17 anni generò Marske dal quale nacque Eclipse. All'età di due anni Eclipse non era niente di eccezionale, piuttosto basso davanti e per giunta con un carattere alquanto difficile.
Dopo la morte del Duca di Cumberland gli effettivi dell'allevamento furono venduti all'asta ed Eclipse fu acquistato da un certo Wildman che lo trasferì in campagna. Con il passare del tempo il cavallo si andò trasformando nel fisico e mise in mostra una forza e una velocità non comuni, ma anche un carattere sempre più intrattabile. Il nuovo proprietario, preoccupato, ne parlò con il Capitano O'Kelly, noto esperto di cavalli, il quale gli prospettò una soluzione che poteva convenire ad entrambi: Eclipse sarebbe stato affidato a un irlandese di nome Sullivan, caporale di scuderia dello stesso O'Kelly, il quale aveva l'abilità di rendere mansueto qualsiasi cavallo, e dopo il debutto si sarebbe stabilito il prezzo dell'animale che il Capitano avrebbe potuto acquistare per la metà. Il patto fu sottoscritto dalle due parti; Sullivan si chiuse nel box con Eclipse e in breve tempo lo rese docile e tranquillo come un agnello. Cominciarono a questo punto gli allenamenti; i lavori venivano effettuati ad ore insolite, cercando di sottrarre il cavallo allo sguardo dei curiosi, con la speranza di trarre vantaggio dalle scommesse che si sarebbero effettuate in occasione del debutto.
A cinque anni, il 3 maggio del 1769, Eclipse partecipò alla sua prima corsa sulla distanza di 6400 metri in partita legata, cioè in due prove: vinse la prima senza impegnarsi e nella seconda lasciò gli avversari ad oltre duecento metri, così come aveva scommesso (1000 ghinee contro 500) il Capitano O'Kelly, il quale dopo la corsa acquistò per 467,5 sterline, come stabilito, la metà del cavallo.
Eclipse quell'anno passò di vittoria in vittoria: il 29 maggio ad Epsom, il 13 ed il 15 giugno a Winchester, il 23 ed il 26 giugno a Salisbury, il 25 luglio a Canterbury, il 27 luglio a Lewes, il 19 settembre a Lingfield.
Ricomparve in pubblico nella primavera dell'anno seguente imponendosi senza impegnarsi su Bucephalus, soggetto fino a quel momento imbattuto; dopo tale successo si intensificarono le minacce già ricevute in precedenza per cui Wildman, intimorito, cedette la sua metà per 1000 sterline al socio, il quale continuò a far correre il cavallo vincendo sempre, fino a settembre.
Più tardi anche O'Kelly, dietro la sollecitazione delle intimidazioni, si decise a dichiarare pubblicamente che il 3 e il 4 ottobre Eclipse avrebbe disputato le sue due ultime corse. Così fu e il 4 ottobre, in una corsa senza avversari (walk-over), acclamato da un mare di folla, Eclipse dette l'addio alle piste.
Nel 1771 ebbe inizio per il cavallo la carriera di stallone al tasso di monta di 75 ghinee; le richieste da parte degli allevatori furono sempre numerose, anche quando il tasso fu elevato a 100 ghinee. A 22 anni di età, allo scopo di scoraggiare gli allevatori e per non affaticare lo stallone, il proprietario giunse a chiedere per una monta 1000 ghinee, che non gli furono rifiutate.
Eclipse morì all'età di 25 anni nel 1789 in seguito a una colica presso una clinica di Whitechurch, dopo aver generato 340 vincitori. All'autopsia il dato più rilevante emerso fu, oltre alla resistenza e alla durezza delle ossa, il peso del cuore: 6,5 chilogrammi.
Da Eclipse discendono due grandi linee con numerose ed importanti diramazioni: quella di King Fergus (m.s. 1775) e quella di Pot-8-o's (m.s. 1773). A proposito di quest'ultimo va chiarito l'enigma del suo nome, che nelle intenzioni doveva essere «Patata». A quei tempi il prezioso tubero era praticamente sconosciuto in Inghilterra alle persone poco evolute per cui, quando l'allenatore dette l'incarico a un uomo di scuderia di effettuare l'iscrizione del cavallo alla sua prima corsa, questi, nella sua ignoranza, scrisse il nome storpiandone l'ortografia ma rispettandone in effetti la pronuncia.
Allevatore: Duca di Cumberland
Proprietario: Wildman - Capitano O'Kelly
Si narra che in cambio gli cantò una canzone. Il cavallo modificò il suo carattere, riacquistò un aspetto soddisfacente e a 17 anni generò Marske dal quale nacque Eclipse. All'età di due anni Eclipse non era niente di eccezionale, piuttosto basso davanti e per giunta con un carattere alquanto difficile.
Dopo la morte del Duca di Cumberland gli effettivi dell'allevamento furono venduti all'asta ed Eclipse fu acquistato da un certo Wildman che lo trasferì in campagna. Con il passare del tempo il cavallo si andò trasformando nel fisico e mise in mostra una forza e una velocità non comuni, ma anche un carattere sempre più intrattabile. Il nuovo proprietario, preoccupato, ne parlò con il Capitano O'Kelly, noto esperto di cavalli, il quale gli prospettò una soluzione che poteva convenire ad entrambi: Eclipse sarebbe stato affidato a un irlandese di nome Sullivan, caporale di scuderia dello stesso O'Kelly, il quale aveva l'abilità di rendere mansueto qualsiasi cavallo, e dopo il debutto si sarebbe stabilito il prezzo dell'animale che il Capitano avrebbe potuto acquistare per la metà. Il patto fu sottoscritto dalle due parti; Sullivan si chiuse nel box con Eclipse e in breve tempo lo rese docile e tranquillo come un agnello. Cominciarono a questo punto gli allenamenti; i lavori venivano effettuati ad ore insolite, cercando di sottrarre il cavallo allo sguardo dei curiosi, con la speranza di trarre vantaggio dalle scommesse che si sarebbero effettuate in occasione del debutto.
A cinque anni, il 3 maggio del 1769, Eclipse partecipò alla sua prima corsa sulla distanza di 6400 metri in partita legata, cioè in due prove: vinse la prima senza impegnarsi e nella seconda lasciò gli avversari ad oltre duecento metri, così come aveva scommesso (1000 ghinee contro 500) il Capitano O'Kelly, il quale dopo la corsa acquistò per 467,5 sterline, come stabilito, la metà del cavallo.
Eclipse quell'anno passò di vittoria in vittoria: il 29 maggio ad Epsom, il 13 ed il 15 giugno a Winchester, il 23 ed il 26 giugno a Salisbury, il 25 luglio a Canterbury, il 27 luglio a Lewes, il 19 settembre a Lingfield.
Ricomparve in pubblico nella primavera dell'anno seguente imponendosi senza impegnarsi su Bucephalus, soggetto fino a quel momento imbattuto; dopo tale successo si intensificarono le minacce già ricevute in precedenza per cui Wildman, intimorito, cedette la sua metà per 1000 sterline al socio, il quale continuò a far correre il cavallo vincendo sempre, fino a settembre.
Più tardi anche O'Kelly, dietro la sollecitazione delle intimidazioni, si decise a dichiarare pubblicamente che il 3 e il 4 ottobre Eclipse avrebbe disputato le sue due ultime corse. Così fu e il 4 ottobre, in una corsa senza avversari (walk-over), acclamato da un mare di folla, Eclipse dette l'addio alle piste.
Nel 1771 ebbe inizio per il cavallo la carriera di stallone al tasso di monta di 75 ghinee; le richieste da parte degli allevatori furono sempre numerose, anche quando il tasso fu elevato a 100 ghinee. A 22 anni di età, allo scopo di scoraggiare gli allevatori e per non affaticare lo stallone, il proprietario giunse a chiedere per una monta 1000 ghinee, che non gli furono rifiutate.
Eclipse morì all'età di 25 anni nel 1789 in seguito a una colica presso una clinica di Whitechurch, dopo aver generato 340 vincitori. All'autopsia il dato più rilevante emerso fu, oltre alla resistenza e alla durezza delle ossa, il peso del cuore: 6,5 chilogrammi.
Da Eclipse discendono due grandi linee con numerose ed importanti diramazioni: quella di King Fergus (m.s. 1775) e quella di Pot-8-o's (m.s. 1773). A proposito di quest'ultimo va chiarito l'enigma del suo nome, che nelle intenzioni doveva essere «Patata». A quei tempi il prezioso tubero era praticamente sconosciuto in Inghilterra alle persone poco evolute per cui, quando l'allenatore dette l'incarico a un uomo di scuderia di effettuare l'iscrizione del cavallo alla sua prima corsa, questi, nella sua ignoranza, scrisse il nome storpiandone l'ortografia ma rispettandone in effetti la pronuncia.
Allevatore: Duca di Cumberland
Proprietario: Wildman - Capitano O'Kelly