La carriera di corse di questo cavallo fu condizionata non poco dall'antipatia che Tesio nutriva nei suoi confronti. Tenerani era infatti un soggetto piuttosto pigro in lavoro e per giunta aveva il difetto di arrampicarsi sopra i muri del box e tanto bastava per togliergli la stima del suo allenatore.
A due anni partecipò a sette corse vincendone solo tre e di scarsa importanza: il Premio Settimo sui 1000 metri, il Premio Luino sui 1200 metri e il Premio Velate sui 1400 metri. A tre anni con il passaggio d'età il cavallo migliorò alquanto e lo dimostrò vincendo al rientro stagionale il Premio Merano.
Dopo questa vittoria Tenerani dovette subire la volontà del suo allenatore, facendosi precedere nel Premio Emanuele Filiberto dal suo compagno di scuderia Duccio, che era più di lui nelle grazie del «Mago di Dormello». Quest'ottima prestazione gli schiuse comunque le porte del Derby Italiano che vinse battendo Scanno, se pure per una sola incollatura.
Dopo il successo nel Derby il cavallo si affermò nel Gran Premio d'Italia e nel Gran Premio di Milano, ma dovette subire una sconfitta dalla femmina Zambra (che riceveva 3 kg) nel Premio Città di Merano. Ma dopo questo imprevisto Tenerani riprese a vincere, aggiudicandosi il St. Leger Italiano, il Gran Premio del Jockey Club (battendo di 10 lunghezze Duccio) e il Premio Duca d'Aosta. A quattro anni il figlio di Bellini vinse tutte le corse disputate, eccetto il Gran Premio di Milano nel quale fu preceduto sul traguardo dalla compagna di colori Astolfina.
Fra le corse da lui vinte in Italia figura il Premio Omnium, mentre in Inghilterra conquistò quell'anno le due sue più belle e prestigiose affermazioni, la prima ad Ascot nelle King George VI and Queen Elizabeth Stakes battendo l'americano Black Tarquin e la seconda nella Goodwood Cup davanti al francese Arbar. Entrato in razza nel 1949, dopo aver fatto la monta in Italia fu trasferito nel 1952 in Inghilterra dove dette qualche buon prodotto, fra i quali Tenterhooks (Goodwood Cup), Fighting Charlie (Ascot Gold Cup per 2 volte) e Bonnard (Doncaster Cup), mentre in Italia già alla prima annata aveva dato il grande Ribot e nel 1953 Tissot, vincitore del Premio Emanuele Filiberto, del Gran Premio d'Italia, del Gran Premio del Jockey Club, del Premio Roma, della Coppa d'Oro di Milano e del Premio Presidente della Repubblica.
Così come il padre Tenerani, anche Ribot non godette della simpatia di Federico Tesio il quale, per giunta, nutriva sentimenti analoghi anche per la madre Romanella tanto che riferendosi a lui si espresse dicendo «il figlio di quei due» manifestando con questa frase la sua poca stima per tutti e tre.
Tenerani rientrò in Italia nel 1961 e terminò i suoi giorni presso l'allevamento Fonte di Papa nei pressi di Roma dove morì nel 1965.
Allevatore: Razza Dormello-Olgiata
Proprietario: Razza Dormello-Olgiata
Vittorie più prestigiose: Derby Italiano, Gran Premio d'Italia, Gran Premio di Milano, St. Leger Italiano, Gran Premio del Jockey Club, King George VI and Queen Elizabeth Stakes, Goodwood Cup