Buckpasser è stato senza dubbio uno dei più grandi campioni che abbiano fatto la loro comparsa sulle piste americane. Dotato di una struttura perfetta sotto tutti i punti di vista, alto m 1,65, dalle linee eleganti, ha svolto la sua carriera di corse dai due ai quattro anni vincendo molte prove di notevole importanza. Nelle trentuno apparizioni in pubblico solo una volta si è classificato oltre il terzo posto all'arrivo ed ha conseguito tutte le sue vittorie correndo su distanze che vanno dai 1100 ai 3200 metri.
A due anni si è affermato nell'Arlington-Washington Futurity, nelle National Stallion Stakes (in parità con Hospitality), nelle Tramont Stakes, nelle Champagne Stakes a Belmont Park, nelle Sapling Stakes a Monmouth Park, nelle Hopeful Stakes a Saratoga, mentre a Belmont Park è giunto secondo nelle Futurity Stakes.
A tre anni Buckpasser ha vinto le Flamingo Stakes a Hialeah Park precedendo di stretta misura Abe's Hope. Ma dopo questa prestazione, che non aveva pienamente convinto il suo allenatore Eddie Neloy, il cavallo è stato messo a riposo perché gli era stata riscontrata una incrinatura all'interno dello zoccolo anteriore destro.
Ha dovuto così rinunciare a tutte le classiche; ha fatto la sua ricomparsa in pista vincendo un handicap a Belmont Park lo stesso giorno in cui su quell'ippodromo si disputava l'ultima prova della Triplice Corona. Dopo questo vittorioso rientro, Buckpasser ha ripreso a vincere in corse di maggiore importanza cominciando dalle Léonard Richards Stakes, per poi affermarsi nell'Arlington Classic, stabilendo con il tempo di l'32"3/5 il record mondiale sul miglio, e nelle Chicagoan Stakes.
Ha successivamente vinto il Brooklyn Handicap e l'American Derby ad Arlington battendo Jolly Jet e Stupendous. Sempre nel 1966 il cavallo ha conseguito altri brillanti successi vincendo le Everglades Stakes, le Lawrence Realization Stakes sui 2400 metri a Belmont Park, le Woodward Stakes sullo stesso ippodromo battendo Royal Gunner, Baffle e Tom Rolfe, le Travers Stakes e le Malibu Stakes entrambe a Saratoga. Nella Jockey Club Gold Cup ad Aqueduct sui 3200 metri Buckpasser ha trionfato precedendo sul traguardo Niarkos e O'Hara, conquistando anche grazie a questa vittoria il titolo di «cavallo dell'anno». A quattro anni Buckpasser ha riportato altre importanti affermazioni quali il Suburban Handicap a Belmont Park, le San Fernando Stakes a Saratoga, battendo Fleet Host e Pretense, il Metropolitan Handicap a Belmont Park, nonostante fosse gravato del peso di kg 62 e 1/2. Ma in quello stesso anno il cavallo ha conquistato anche tre piazzamenti di rilievo giungendo secondo nelle Woodward Stakes, nel Brooklyn Handicap e nel Bowling Green Handicap.
Al termine della sua carriera di corse Buckpasser oltre a tante vittorie si era aggiudicato anche tre titoli di prestigio: campione dei due anni nel 1965, cavallo dell'anno nel 1966 e campione degli handicaps nel 1967. In razza dal 1968 il cavallo ha confermato le sue qualità generando due ottime femmine come Numbered Account (14 vittorie) e La Provoyante (25 vittorie), oltre a L'Enjoleur (Manitoba Derby, Quebec Derby, Laurei Futurity, Coronation Futurity; cavallo dell'anno in Canada a due e tre anni), Pass The Glass, Buckstopper (Larkspur Stakes in Irlanda), Quick as Lightning (1000 Guineas) e molti altri vincitori.
Allevatore: Ogden Phipps
Proprietario: Ogden Phipps
Vittorie più prestigiose: Arlington-Washington Futurity, Champagne Stakes (USA), Sapling Stakes, Hopeful Stakes, Flamingo Stakes, Jockey Club Gold Cup Stakes, Woodward Stakes, Travers Stakes, Brooklyn Handicap, Suburban Handicap, Metropolitan Handicap