Cavalli e Carnevale binomio storico e inscindibile a Oristano e Santu Lussurgiu. Le indiscusse capitali del carnevale equestre sardo si presentano quest’anno speranzose per il rilancio del settore attanagliato da una crisi feroce. E le numerose prenotazioni online per la giostra equestre oristanese sono di buon auspicio, mentre la sfrenata corsa lussurgese attende i suoi aficionados amanti del brivido che corre sulla schiena provocato dai cavalli lanciati al galoppo nell’angusta via Roma. Tutto ormai è pronto, le due corse si apprestano a regalare forti emozioni nel triduo carnevalesco 6,7,8 marzo.
Le numerose prenotazioni online per la giostra equestre oristanese sono di buon auspicio, mentre la sfrenata corsa lussurgese attende i suoi aficionados amanti del brivido che corre sulla schiena quando cavalli e cavalieri si lanciano al galoppo nell’angusta via Roma.
Tutto ormai è pronto, le due corse si apprestano a regalare forti emozioni nel triduo carnevalesco del 6, 7, 8 marzo 2011.
A Oristano, i giochi sono fatti per i due Componidori, le semidivinità investite il giorno della Candelora con la consegna del cero sacro. Peppe Catapano rappresenterà il Gremio dei contadini e Andrea Zucca quello dei falegnami.
I due capicorsa guideranno i cavalieri mascherati a infilzare la stella, l’agognato vessillo.
Più anarchica Sa Carrela ‘e nanti che non ha capicorsa e per questo racchiude in se un fascino antico e misterioso.
Mentre i sartiglianti preparano le pariglie acrobatiche nella pista di Corte Baccas i cavalieri lussurgesi si allenano nei tratturi di campagna cavalcando superbi angloarabi. Ma carnevale non è solamente la celebrazione del cavallo, che nei secoli ha assecondato fedelmente le gesta degli uomini, è anche la rappresentazione allegorica e gioiosa della vita.
Virtù e vizi, dovere e trasgressione si fondono nella tre giorni carnevalesca coinvolgendo protagonisti e comparse in uno scenario magico e ricco di pàthos.
L’abilità nel cavalcare, i trombettieri e tamburini, le mani sapienti delle sarte nel cucire i costumi, le leccornie dolciarie, la vernaccia del Campidano di Oristano o il binu nieddu di Santu Lussurgiu sono lì a testimoniare la metafora della vita quotidiana.
Centoventi i sartiglianti, sessanta i cavalieri lussurgesi che si sfideranno per entrare nella storia. Appuntamento da non mancare a Oristano e Santu Lussurgiu, domenica 6 e martedì 8 marzo. Lunedì 7 si corre nel capoluogo sa Sartill'e canna riservata ai bambini oristanesi che, in sella ad un cavallo di canna, proveranno ad infilzare la stella lungo via Sassari. E a Santu Lussurgiu invece andrà in scena Su Lunis de sa pudda, corsa all’abbattimento di una gallina finta.