Le corse al galoppo, il cui fine ultimo, al di là di ogni spirito agonistico, dovrebbe essere la selezione del Purosangue Inglese, affondano le loro radici in tempi molto remoti e di gran lunga antecedenti la creazione di questa razza. Senza voler risalire ai Greci o ai Romani, presso i quali le competizioni equestri ebbero una loro precisa collocazione, ma con finalità diverse da quelle attuali, in quanto il cavallo era considerato in sottordine rispetto all'abilità del cavaliere, le prime notizie di corse in Inghilterra risalgono al 1074, mentre in Francia si correva dal 1370 a Saumur, così come anche in Bretagna, ma solo in occasione di feste popolari.
A Roma Papa Paolo II fu nel 1465 il promotore di Corse dei Berberi che si svolgevano lungo Via del Corso (che da queste manifestazioni trasse il nome) fino all'attuale Piazza Venezia, ove il Pontefice fece costruire il palazzo che porta oggi il nome della Piazza e dalle cui finestre si compiaceva assistere a tali sfrenate competizioni.
In Inghilterra le prime corse nella piana di Epsom con cavalli orientali si effettuarono per iniziativa di Riccardo Cuor di Leone (1157-1199), il quale dimostrò una grande passione per i cavalli e fu anche il primo a dotare una corsa di un premio in denaro. Nel 1512 sotto il regno di Enrico VIII gli organizzatori della fiera di Chester (cittadina nella quale l'anno avanti era sorto il primo ippodromo dell'Inghilterra) misero in palio in occasione della corsa che si disputò in quella circostanza una campanella di legno che in seguito fu sostituita con una in argento. Nel 1609 il Lord Mayor di Chester, Sir Ambrye, non soddisfatto di come era stata fusa la campanella ne fece fare un duplicato e poi un'altra ancora per cui avendo a disposizione alla fine tre campanelle d'argento pensò bene di premiare i primi tre classificati, tradizione che fu d'allora in poi perpetuata. Comunque già dal 1603 a Chester si effettuavano corse con la formula detta «Sweepstake» nelle quali la posta in gioco era costituita dalla somma raccolta con le iscrizioni oltre a un premio d'onore. Sempre in Inghilterra si effettuarono corse a Newmarket sin dall'inizio del XVII secolo e intorno al 1625 già si era provveduto a regolamentarne le entrate (iscrizioni) e i ritiri, erano previste coppe d'argento per il proprietario del cavallo vincitore e per il suo cavaliere, ma era altresì contemplata perfino la prigione per i fantini che in corsa avessero commesso delle scorrettezze. Con la condanna a morte di Carlo I (1649) assunse il potere in Inghilterra Oliver Cromwell che osteggiò le corse dei cavalli tanto da emanare un decreto che le proibiva (1654); alla sua morte (1658) gli successe il figlio Riccardo che dopo un anno fu sostituito da Re Carlo II. Questo sovrano fu un grande e appassionato sostenitore delle corse al punto di parteciparvi lui stesso in qualità di cavaliere e dette durante il suo regno (1660-1685) notevole impulso all'ippica inglese.
Intanto in Francia nel 1651 venivano effettuate «corse scommesse» e famosa rimase quella fra il principe d'Harcourt e il duca di Joyeuse (1000 scudi) che si tenne appunto il 15 maggio di quell'anno.
In America le prime corse per così dire ufficiali risalgono al 1666 e furono effettuate su un terreno concesso allo scopo dal Governatore di New York a Long Island, nella località ove oggi sorge l'ippodromo di Aqueduct, mentre già due anni prima era stato costruito il primo ippodromo americano, quello di Newmarket Course ad Hempstead. Ma per poter parlare di vere corse come quelle attuali dobbiamo attendere il 1750, anno in cui in Inghilterra venne fondato il Jockey Club; questo sodalizio inizialmente esercitò la sua giurisdizione sulle corse che si disputavano a Newmarket ma poi estese la sua influenza anche ad Epsom (1844), ad Ascot (1857), a Goodwood (1858) e man mano a tutto il Regno Unito. Le prime corse per due anni risalgono in Inghilterra al 1770 mentre nel 1776 fu istituito il St. Leger, che prese il nome dal Colonnello che ne fu il promotore, la cui prima edizione (sulla distanza originale delle due miglia) fu vinta da Allabaculia, un maschio baio da Sampson appartenente a Lord Rockingham. Nel 1779 furono istituite le Oaks, corse riservate alle femmine di tre anni, che devono la denominazione alla località prescelta per lo svolgimento (le Querce) nei pressi della cura delle acque di Epsom. L'anno seguente (1780) fu fondato il Derby, che assunse invece il nome dal Lord che ne fu l'ideatore; questa corsa, che riveste tutt'ora un'importanza fondamentale, fu sin dall'inizio prevista sulla stessa distanza del miglio e mezzo stabilita per le Oaks e sullo stesso loro percorso. Nel 1790 fu istituito lo Stud-Book inglese con lo scopo di registrare tutte le nascite di cavalli purosangue mentre nel 1809 a Newmarket si corsero per la prima volta le 2000 Guineas (sul miglio).
In Francia il principale artefice dell'ippica fu il conte d'Artois, fratello di Luigi XIV, il quale fece costruire l'ippodromo di Champ-de-Mars, e fu sotto il regno di Luigi XVI che si cominciarono a tenere con regolarità ai Sablons, nella pianura ove oggi sorge l'ippodromo di Longchamp, riunioni in primavera e in autunno mentre l'anno dopo (1777) si dette l'avvio alle corse a Fontainebleau e nel 1781 fu intrapresa l'attività a Vincennes. A quell'epoca le corse erano già regolamentate per ciò che riguardava le entrate, i pesi e i sovraccarichi previsti per i cavalli provenienti dall'estero. Nel 1805 per decreto di Napoleone furono istituite, ad iniziare dal 1808, corse nei dipartimenti maggiormente interessati all'allevamento equino, corse che rappresentavano una sorta di selezione in quanto i vincitori acquisivano il diritto a partecipare a Parigi a un Grand Prix. Nel 1833 fu poi fondata la Société d'Encouragement pour l'Amélioration des Races de Chevaux en France e a cura del duca d'Orléans fu istituito lo Stud-Book, mentre nel 1834 fu fondato il Jockey Club e due anni dopo si disputò per la prima volta il Premio che da esso prese il nome, assumendo il significato che aveva il Derby negli altri paesi. Nel 1856 fu costruito a Parigi l'ippodromo di Longchamp e nel 1863, venti anni dopo del Prix de Diane, si disputò per la prima volta il Grand Prix de Paris. L'altra grande corsa francese, il Prix de l'Are de Triomphe, è abbastanza recente e la prima edizione risale al 1920.
L'ippica americana seguì nella sua evoluzione di pari passo quella inglese attingendo sin dagli albori non solo idee ed ispirazioni ma anche materiale, rappresentato da soggetti di grande qualità, tanto che già nel 1798 si assistette all'importazione di Diomed, vincitore del primo Derby di Epsom. Mentre in Germania l'istituzione del Deutsches Gestut-Book (lo Stud-Book tedesco) ebbe luogo fin dal 1811.
In Italia l'ippica risentì delle vicende storiche del Paese. Le prime corse regolamentate si tennero infatti a Torino agli inizi del 1800 anche se la prima corsa di cui si ha notizia fu disputata nel 1739 a Livorno. Le prime Società di Corse cominciarono a sorgere nel 1835 con una «Società all'oggetto di fare Corse di Cavalli in Torino» alla quale fecero seguito nel 1836 la Società anonima Fiorentina per le Corse di Cavalli (con relativo regolamento che porta la data del 1837), e nel 1857 la Società per le Corse dei Cavalli in Bologna e la Società per le Corse dei Cavalli in Lombardia. A questi primi sodalizi si aggiunsero la Società Livornese per le corse di cavalli (1869), la Società Ippica Varesina (1877), la Società delle Corse di Palermo (1878) e la Società Torinese per le Corse di Cavalli (1879). Ma fu nel 1880 con la fondazione del Jockey Club (un anno dopo l'istituzione dello Stud-Book) che l'ippica italiana assunse un assetto organico e definitivo. Nel 1882 nacque la Società Lombarda per le Corse dei Cavalli e nel 1884 fu costruito a Roma l'ippodromo delle Capannelle sul quale lo stesso anno si corse il primo Derby Italiano, mentre nel 1888 fu inaugurato l'ippodromo di San Siro a Milano (fino allora si era corso a Castellazzo di Rho fuori Porta Sempione). La corsa più antica d'Italia fra quelle che si disputano ancora è comunque il Premio dell'Arno che risale al 1827, anno in cui sotto la denominazione di «Sottoscrizione dell'Arno» (sottoscrizioni di dieci zecchini ciascuna) si corse a Firenze e fu vinta da Riber, un grigio di 4 anni.
Dopo questa esposizione delle vicende legate alla storia delle corse dei cavalli nei paesi più attivi ed impegnati sin dagli albori dell'ippica , va citato quello, che, forse, è stato l'ultimo in ordine di tempo fra i nuovi adepti, il Giappone nel quale la Japan Racing Association entrata nel consesso internazionale nel 1955 sta compiendo sforzi encomiabili, consentendo all'ippica nipponica di compiere passi da gigante. Va però detto che anche in questo paese le corse affondano le loro radici in tempi molto antichi: infatti gare ippiche si tenevano già nel 701 in occasione della «Festa del Ragazzo», sotto forma di funzioni cerimoniali della Corte Imperiale, e nel 1093 a Kyoto presso il Santuario Kamo, ove assumevano il significato di rito sacro. La storia della moderna ippica di stile occidentale ha comunque inizio in Giappone nel 1861 con l'organizzazione dei primi meetings a Yokohama ove già dall'anno successivo nasceva lo Yokohama Race Club che dava l'avvio a corse ufficiali su di una pista di forma ovale.
A Roma Papa Paolo II fu nel 1465 il promotore di Corse dei Berberi che si svolgevano lungo Via del Corso (che da queste manifestazioni trasse il nome) fino all'attuale Piazza Venezia, ove il Pontefice fece costruire il palazzo che porta oggi il nome della Piazza e dalle cui finestre si compiaceva assistere a tali sfrenate competizioni.
In Inghilterra le prime corse nella piana di Epsom con cavalli orientali si effettuarono per iniziativa di Riccardo Cuor di Leone (1157-1199), il quale dimostrò una grande passione per i cavalli e fu anche il primo a dotare una corsa di un premio in denaro. Nel 1512 sotto il regno di Enrico VIII gli organizzatori della fiera di Chester (cittadina nella quale l'anno avanti era sorto il primo ippodromo dell'Inghilterra) misero in palio in occasione della corsa che si disputò in quella circostanza una campanella di legno che in seguito fu sostituita con una in argento. Nel 1609 il Lord Mayor di Chester, Sir Ambrye, non soddisfatto di come era stata fusa la campanella ne fece fare un duplicato e poi un'altra ancora per cui avendo a disposizione alla fine tre campanelle d'argento pensò bene di premiare i primi tre classificati, tradizione che fu d'allora in poi perpetuata. Comunque già dal 1603 a Chester si effettuavano corse con la formula detta «Sweepstake» nelle quali la posta in gioco era costituita dalla somma raccolta con le iscrizioni oltre a un premio d'onore. Sempre in Inghilterra si effettuarono corse a Newmarket sin dall'inizio del XVII secolo e intorno al 1625 già si era provveduto a regolamentarne le entrate (iscrizioni) e i ritiri, erano previste coppe d'argento per il proprietario del cavallo vincitore e per il suo cavaliere, ma era altresì contemplata perfino la prigione per i fantini che in corsa avessero commesso delle scorrettezze. Con la condanna a morte di Carlo I (1649) assunse il potere in Inghilterra Oliver Cromwell che osteggiò le corse dei cavalli tanto da emanare un decreto che le proibiva (1654); alla sua morte (1658) gli successe il figlio Riccardo che dopo un anno fu sostituito da Re Carlo II. Questo sovrano fu un grande e appassionato sostenitore delle corse al punto di parteciparvi lui stesso in qualità di cavaliere e dette durante il suo regno (1660-1685) notevole impulso all'ippica inglese.
Intanto in Francia nel 1651 venivano effettuate «corse scommesse» e famosa rimase quella fra il principe d'Harcourt e il duca di Joyeuse (1000 scudi) che si tenne appunto il 15 maggio di quell'anno.
In America le prime corse per così dire ufficiali risalgono al 1666 e furono effettuate su un terreno concesso allo scopo dal Governatore di New York a Long Island, nella località ove oggi sorge l'ippodromo di Aqueduct, mentre già due anni prima era stato costruito il primo ippodromo americano, quello di Newmarket Course ad Hempstead. Ma per poter parlare di vere corse come quelle attuali dobbiamo attendere il 1750, anno in cui in Inghilterra venne fondato il Jockey Club; questo sodalizio inizialmente esercitò la sua giurisdizione sulle corse che si disputavano a Newmarket ma poi estese la sua influenza anche ad Epsom (1844), ad Ascot (1857), a Goodwood (1858) e man mano a tutto il Regno Unito. Le prime corse per due anni risalgono in Inghilterra al 1770 mentre nel 1776 fu istituito il St. Leger, che prese il nome dal Colonnello che ne fu il promotore, la cui prima edizione (sulla distanza originale delle due miglia) fu vinta da Allabaculia, un maschio baio da Sampson appartenente a Lord Rockingham. Nel 1779 furono istituite le Oaks, corse riservate alle femmine di tre anni, che devono la denominazione alla località prescelta per lo svolgimento (le Querce) nei pressi della cura delle acque di Epsom. L'anno seguente (1780) fu fondato il Derby, che assunse invece il nome dal Lord che ne fu l'ideatore; questa corsa, che riveste tutt'ora un'importanza fondamentale, fu sin dall'inizio prevista sulla stessa distanza del miglio e mezzo stabilita per le Oaks e sullo stesso loro percorso. Nel 1790 fu istituito lo Stud-Book inglese con lo scopo di registrare tutte le nascite di cavalli purosangue mentre nel 1809 a Newmarket si corsero per la prima volta le 2000 Guineas (sul miglio).
In Francia il principale artefice dell'ippica fu il conte d'Artois, fratello di Luigi XIV, il quale fece costruire l'ippodromo di Champ-de-Mars, e fu sotto il regno di Luigi XVI che si cominciarono a tenere con regolarità ai Sablons, nella pianura ove oggi sorge l'ippodromo di Longchamp, riunioni in primavera e in autunno mentre l'anno dopo (1777) si dette l'avvio alle corse a Fontainebleau e nel 1781 fu intrapresa l'attività a Vincennes. A quell'epoca le corse erano già regolamentate per ciò che riguardava le entrate, i pesi e i sovraccarichi previsti per i cavalli provenienti dall'estero. Nel 1805 per decreto di Napoleone furono istituite, ad iniziare dal 1808, corse nei dipartimenti maggiormente interessati all'allevamento equino, corse che rappresentavano una sorta di selezione in quanto i vincitori acquisivano il diritto a partecipare a Parigi a un Grand Prix. Nel 1833 fu poi fondata la Société d'Encouragement pour l'Amélioration des Races de Chevaux en France e a cura del duca d'Orléans fu istituito lo Stud-Book, mentre nel 1834 fu fondato il Jockey Club e due anni dopo si disputò per la prima volta il Premio che da esso prese il nome, assumendo il significato che aveva il Derby negli altri paesi. Nel 1856 fu costruito a Parigi l'ippodromo di Longchamp e nel 1863, venti anni dopo del Prix de Diane, si disputò per la prima volta il Grand Prix de Paris. L'altra grande corsa francese, il Prix de l'Are de Triomphe, è abbastanza recente e la prima edizione risale al 1920.
L'ippica americana seguì nella sua evoluzione di pari passo quella inglese attingendo sin dagli albori non solo idee ed ispirazioni ma anche materiale, rappresentato da soggetti di grande qualità, tanto che già nel 1798 si assistette all'importazione di Diomed, vincitore del primo Derby di Epsom. Mentre in Germania l'istituzione del Deutsches Gestut-Book (lo Stud-Book tedesco) ebbe luogo fin dal 1811.
In Italia l'ippica risentì delle vicende storiche del Paese. Le prime corse regolamentate si tennero infatti a Torino agli inizi del 1800 anche se la prima corsa di cui si ha notizia fu disputata nel 1739 a Livorno. Le prime Società di Corse cominciarono a sorgere nel 1835 con una «Società all'oggetto di fare Corse di Cavalli in Torino» alla quale fecero seguito nel 1836 la Società anonima Fiorentina per le Corse di Cavalli (con relativo regolamento che porta la data del 1837), e nel 1857 la Società per le Corse dei Cavalli in Bologna e la Società per le Corse dei Cavalli in Lombardia. A questi primi sodalizi si aggiunsero la Società Livornese per le corse di cavalli (1869), la Società Ippica Varesina (1877), la Società delle Corse di Palermo (1878) e la Società Torinese per le Corse di Cavalli (1879). Ma fu nel 1880 con la fondazione del Jockey Club (un anno dopo l'istituzione dello Stud-Book) che l'ippica italiana assunse un assetto organico e definitivo. Nel 1882 nacque la Società Lombarda per le Corse dei Cavalli e nel 1884 fu costruito a Roma l'ippodromo delle Capannelle sul quale lo stesso anno si corse il primo Derby Italiano, mentre nel 1888 fu inaugurato l'ippodromo di San Siro a Milano (fino allora si era corso a Castellazzo di Rho fuori Porta Sempione). La corsa più antica d'Italia fra quelle che si disputano ancora è comunque il Premio dell'Arno che risale al 1827, anno in cui sotto la denominazione di «Sottoscrizione dell'Arno» (sottoscrizioni di dieci zecchini ciascuna) si corse a Firenze e fu vinta da Riber, un grigio di 4 anni.
Dopo questa esposizione delle vicende legate alla storia delle corse dei cavalli nei paesi più attivi ed impegnati sin dagli albori dell'ippica , va citato quello, che, forse, è stato l'ultimo in ordine di tempo fra i nuovi adepti, il Giappone nel quale la Japan Racing Association entrata nel consesso internazionale nel 1955 sta compiendo sforzi encomiabili, consentendo all'ippica nipponica di compiere passi da gigante. Va però detto che anche in questo paese le corse affondano le loro radici in tempi molto antichi: infatti gare ippiche si tenevano già nel 701 in occasione della «Festa del Ragazzo», sotto forma di funzioni cerimoniali della Corte Imperiale, e nel 1093 a Kyoto presso il Santuario Kamo, ove assumevano il significato di rito sacro. La storia della moderna ippica di stile occidentale ha comunque inizio in Giappone nel 1861 con l'organizzazione dei primi meetings a Yokohama ove già dall'anno successivo nasceva lo Yokohama Race Club che dava l'avvio a corse ufficiali su di una pista di forma ovale.