La sfida di allevatori e Regione: vendere in tutto il mondo i purosangue anglo-arabi
Cavallo sardo, sceicchi in sella
Patto con gli Emirati per rilanciare una tradizione in forte crisi
L'allevamento dei cavalli da corsa, tradizionale vanto della Sardegna, in forte crisi. L'asse Regione-Emirati. Possibile un indotto di mille posti di lavoro.
Gli sceicchi in soccorso del cavallo sardo, gloria e vanto di un'Isola che sembra averlo dimenticato. Un dato soltanto: cinque anni fa nascevano 1.300 purosangue destinati ai galoppatoi di tutto il mondo. Quest'anno sono venuti alla luce appena 350 puledri di razza anglo-araba. Un disastro, dicono gli esperti di ippica: di questo passo i mille allevatori sardi (concentrati soprattutto nel Nord) saranno costretti a chiudere le scuderie.
LA RASSEGNA «Ma possiamo invertire la tendenza e da subito». Il governatore Ugo Cappellacci ha presentato ieri mattina a Villa Devoto la “Sardegna Endurance Lifestyle”, una manifestazione ippica che si apre domani e fino a domenica porterà tra Arborea e dintorni il fior fiore di una specialità sportiva conosciuta nel mondo come «lo sport degli sceicchi». In due parole: tre giorni di maratone di 120 chilometri sui sentieri tra Terralba, Marrubiu e Arborea in groppa a purosangue: vince non solo chi arriva primo ma soprattutto chi porta al traguardo il quadrupede in condizioni migliori. Sport ricco di premi e personaggi da carta patinata. Tra i partecipanti il principe ereditario degli Emirati con quindici cavalieri e due sardi campioni di questa specialità Marco Sardo e Mara Feola. Qualcuno ha storto subito il naso (la Cisl di Oristano, il deputato nuorese Roberto Capelli), pronto a bollare questa spesa come uno spreco che i sardi non possono permettersi in tempi di crisi, cassintegrati etc...
I NUMERI La rassegna costerà un milione di euro: duecento milioni li mette la Regione, ottocento arrivano da sponsor. Centomila da un italiano e settecentomila da Dubai, compresa la società che gestisce il più grande ippodromo del mondo. Dagli Emirati sono in arrivo 150 persone, comprese 15 troupe televisive. Nella delegazione 40 giornalisti e dieci tour operator che hanno già in calendario un incontro a tu per tu con 45 operatori turistici della Sardegna.
Anche questo appuntamento non è stato organizzato a caso: i cittadini degli Emirati, stando alle statistiche citate dalla Camera di commercio italiana nei paesi del Golfo, spendono a testa in viaggi ventiduemila euro all'anno. Oro colato per chi riesce a attirarli in casa. Esempio, citato ieri a Villa Devoto: le Marche, sede dell'ultima tappa italiana dell'Endurance, hanno aumentato l'export verso i paesi del Golfo da 16 a 68 milioni.
L'ORGOGLIO C'è la possibilità - è stato richiamato ieri mattina - di dare una bella spallata ai bilanci dell'azienda-vacanze. Ma prima di tutto una ciambella di salvataggio all'industria del cavallo, azzoppata da scelte del passato (l'Istituto di incremento ippico soppresso ai tempi di Soru). «Queste manifestazioni», ha spiegato il presidente, Ugo Cappellacci, «vanno in una direzione molto chiara: aprire la strada verso nuovi modelli di sviluppo basati sul nostro ambiente e sulle nostre risorse».
Il cavallo è una delle migliori. Basti pensare a cosa rappresenta per i sardi: la Sartiglia, l'Ardia, le pariglie nelle feste religiose, il nome dei fantini che infiammano il palio di Siena. «Attorno al cavallo c'è un'intera economia», ha continuato Cappellacci, «e questa economia è in forte crisi e necessita di aiuti». Ad Arborea oltre alle corse e ai ricevimenti serali con le delegazioni di Dubai è previsto un forum con gli allevatori sardi. L'obiettivo è quello di «rilanciare la filiera», tenuto conto che attorno all'allevamento dei purosangue può ruotare un indotto ricchissimo: almeno quasi due occupati per cavallo (per la precisione 1,8, dato Unire).
L'asse con gli Emirati può aiutare il rilancio: «Dire che ci facciamo conquistare è una sciocchezza, siamo noi che vogliamo conquistare il mercato. Non foss'altro perché gli Emirati sono considerati una sorta di università di questo sport».
IPPODROMI In soldoni, l'obiettivo è creare almeno mille posti di lavoro subito e un indotto di cinque milioni. A settembre in arrivo importanti novità per gli ippodromi di Villacidro, Chilivani e Sassari con risorse aggiuntive per aumentare il numero di corse e valorizzare i prodotti dell'isola. Saranno in palio montepremi riservati soltanto ai purosangue nati in Sardegna. Alla conferenza di ieri c'erano il direttore dell'Enit, Andrea Babbi, il segretario della Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi, Mauro Marzocchi e il manager della società organizzatrice della rassegna ippica ed ex campione mondiale di Endurance, Gianluca Laliscia. «Posso garantire che posti belli come questi di Oristano che ospiteranno le gare ce ne sono pochi al mondo».
Antonio Martis
Fonte Unione Sarda 29 Aug 2013