Blandford fu colpito da una polmonite quando era foal e successivamente, da yearling, subì anche un incidente nel paddock, rivelandosi poco solido e nel complesso piuttosto delicato di costituzione.
Dal punto di vista morfologico inoltre si presentava poco armonioso, aveva dei brutti anteriori, avambraccio corto e per giunta era leggermente insellato.
La sua carriera di corse a causa della debole fibra fu limitata a poche uscite in pubblico, quattro in tutto e ripartite fra il secondo e il terzo anno di età, e non annovera vittorie classiche.
Anche in razza la sua attività fu piuttosto ridotta, avendo complessivamente coperto poche fattrici. Ma in un limitato numero di soggetti Blandford riuscì a concentrare qualità eccezionali tanto da assumere una rilevanza fondamentale nei pedigrees come apportatore di quei requisiti classici che si sintetizzano in un giusto equilibrio fra le doti di fondo e velocità.
Fra i suoi figli quelli che ne hanno assicurato la continuità della linea sono stati Blenheim (b.o. 1927), Umidwar (b. 1931), Brantôme (b. 1931) e Bahram (b. 1932). Non si sarebbe mai detto che da un soggetto tanto fragile potesse dipendere in così larga parte lo sviluppo della razza in questi ultimi cinquantanni. D'altro canto lo stesso padre di Blandford, Swynford, dopo aver vinto il St. Leger di Doncaster e le Eclipse Stakes si fratturò un nodello e fu recuperato per puro miracolo alla riproduzione. Blandford morì anche relativamente giovane, nel 1935, all'età di soli sedici anni.
Allevatore: The National Stud
Proprietario: R.C. e S.C. Dawson
Vittorie più prestigiose: Princess of Wales's Stakes