Venerdì, 19 Aprile 2024
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BdV - LA BOCCA DEL VULCANO

Santu Lussurgiu si adagia in una conca/bocca vulcanica e si mostra al visitatore solo al suo arrivo. All'imbrunire invece, è possibile individuarne da lontano la posizione, guidati dalla luce rossastra dei lampioni che dal paese sale, oltre le cime dei monti, in un suggestivo risveglio del vecchio vulcano.

Furono sufficienti queste brevi considerazioni, non prive di reminiscenze geologiche e letterarie, per mettere insieme i vocaboli Bocca e Vulcano, i quali, con tutte le altre interpretazioni possibili, reggevano bene significato e significante, evidenziando il carattere forte e univoco di questa parte di Sardegna. 
La Bocca, infatti, richiama principalmente il cibo, la tipicità dei prodotti agropastorali ed enogastronomici, ma per estensione anche le sensazioni più intime, fantasiose e suggestive della natura e dell'uomo; il Vulcano invece evoca la potenza aspra e forte, a volte travolgente, della natura vulcanica del territorio del Montiferru...

E ci piace concludere questa breve disquisizione con i versi di D'Annunzio che ancora oggi costituiscono lo stimolo necessario e forte all'azione concertata e sinergica, rivolto ai tanti Rudu e agli homines de abbastu che popolano il Montiferru e che sintetizza magistralmente la tensione che ci spinge a (ri) proporre con forza La Bocca del Vulcano quale nome di una rinnovata intrapresa non più procrastinabile.

«Ti duole di ritornare lassù a Santu Lussurgiu, al tuo vulcano nericcio, dove ti trovai? Sei nato dentro un cratère spento, che si ridesterà. Che fiera culla, Rudu! Non ti sta nel cuore?  Fra il Logudoro e l'Arborea, tra i sepolcreti giganteschi delle più antiche stirpi, tutta chiusa in una chiostra di basalto e aperta soltanto a Ostro-Libeccio, al soffio dell'Africa. [...] Ti ricordi quando ascoltavamo il vento d'agosto che portava gli stormi rossi allo stagno di Cabras? Io ti dissi: "Vieni con me homene de abbastu". Tralasciammo d'esplorare la miniera esausta sul Monteferru per seguire la vocazione d'oltremare. Ora va, tornatene lassù, e in ogni primavera, quando la tua tanca s'empie d'asfodeli, accendimi un fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi canti...».

Perché un Consorzio?

È un'idea antica, straordinariamente attuale di cui si sente l'esigenza per superare i limiti della politica e gli individualismi dei singoli operatori, facendo prevalere invece gli interessi generali e particolari del tessuto produttivo e del lavoro, unendosi in sinergia. Gli attori del consorzio daranno vita ad un nuovo progetto comune di sviluppo del nostro territorio, equilibrato e sostenibile, d'immediato, medio e lungo periodo.

Obiettivi mirati del Consorzio e risultati ottenibili:

  • partecipare attivamente e da protagonisti al progetto comune di sviluppo;
  • valorizzare e promuovere tutte le risorse materiali, immateriali e intellettuali presenti sul territorio;
  • sostenere le iniziative imprenditoriali individuali in armonia con il progetto di sviluppo;
  • promuovere un’immagine innovativa, completa e accattivante del nostro territorio;
  • economizzare i costi generali e rendere più efficienti i servizi;
  • elaborare, coordinare ed animare un Pacchetto Vacanza Montiferru valido ed efficace tutto l’anno;
  • stabilire opportuni disciplinari con gli operatori del Consorzio per raggiungere precisi standard di qualità da perfezionare nel tempo.
  • E-commerce e booking per le aziende consorziate e vendita on line delle produzioni, beni e servizi.

Potenza dell'idea...potenza dell'idea fissa.

Uomini e donne tenaci, che amano la propria terra, le tradizioni, il proprio lavoro...

Tutti possono partecipare al nostro progetto: giovani e meno giovani, disoccupati, studenti e studiosi, pastori, contadini, operai, casalinghe, pensionati, Aziende, imprenditori, Pro Loco, Camere di commercio, singoli Comuni e Unioni di Comuni.

L'unica condizione richiesta è la forte motivazione personale - "s'idea" per intenderci in lingua sarda - e la disponibilità ad impegnarsi sinergicamente in un progetto comune di sviluppo vasto e sostenibile, per l'immediato, medio e lungo periodo.

Il progetto è caratterizzato secondo i modelli dello slow tourism (turismo lento). Attraverso il recupero e la valorizzazione attenta e consapevole delle risorse presenti nel territorio e in diretta contrapposizione alla cultura della "velocità", non più sostenibile, si cercherà di "confezionare" e proporre al mercato globale un'offerta che favorisca l'approccio e la fruizione dei prodotti turistici disponibili e da predisporre che stimolino l'interazione con le comunità ospitanti, esaltino le specificità del nostro territorio e minimizzino l'impatto sull'ambiente.

Ciò ha già preso l'avvio nel corso del 2015, con il coinvolgimento preliminare di due Regioni d'Italia, le Marche e la Sardegna. Entro il 2021 poi, saranno coinvolte altre Regioni italiane ed estere nell'ambito delle Celebrazioni per il V Centenario della nascita di Felice Peretti Montalto/Sisto V (1521-2021), alle quali Montalto delle Marche e Santu Lussurgiu (comuni capofila) parteciperanno a pieno titolo, nel nome e nel  ricordo del grande vescovo sardo mons. Giovanni Sanna-Porcu di Santu Lussurgiuche tanta parte ebbe nella politica estera mediorientale di Papa Peretti e della Chiesa universale di Roma. 

Si è detto poi che personalizzare troppo un sito web in base ai propri interessi e passioni, non è professionale! 
Noi però siamo fatti così: nelle cose amiamo metterci la faccia e non solo, ma anche il cuore e l'anima. Ed è perciò che (ri)proponiamo, opportunamente aggiornata, l'idea di un Consorzio per lo sviluppo turistico della Sardegna centroccidentale; un organismo, cioè, avulso dalle logiche politiche di potere e dei monopoli, che sappia coniugare la modernità degl'interventi necessari e le tradizioni più genuine delle nostre comunità; un organismo che sia in grado di operare a tempo pieno per la promozione dei nostri territori e a favore dei consorziati con attività nei contesti più vari del mercato globalizzato e sappia rispondere con risultati tangibili a due soli interlocutori: i consorziati e la legge.  

Inutile dirlo: si tratta di un obiettivo ambizioso da far tremar le vene e i polsi. Ma siamo convinti che, a differenza nostra, le buone idee - quelle cioè che possono cambiare in meglio il mondo - non invecchiano mai! È necessaria una tensione continua intergenerazionale per tradurle in pratica tali idee, soprattutto oggi a fronte di un "modernismo" fatto d' immagini, slogan e poco altro. 
Il nuovo che si propone, perché si affermi armonicamente e concretamente, dovrà tener conto necessariamente delle esperienze pregresse e ciò non per un nostalgico rifarsi al passato (in questo siamo molto eraclitei), ma per evitare pericolosi salti nel vuoto, tentativi di monopoli e ulteriori e deleterie perdite  di tempo. 

La Bocca del Vulcano è la storia che dura da quasi mezzo secolo, tra i lapilli dell'antico vulcano sparsi un po' ovunque, le acque fresche curative e rigeneranti delle sue sorgenti, i castagneti secolari e i sentieri di genti antiche e ospitali, fin lassù dove volano alte le aquile, i grifoni e le poiane, in armonia con le stagioni e i tempi dell'anima. 

Non dubito che questa idea onesta e sicera di sviluppo possa essere apprezzata, sostenuta, implementata e condivisa dagli amici e amiche che come me non hanno mai smesso di sognare e impegnarsi perché il sogno diventi presto realtà.

Umberto Guerra

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