Venerdì, 02 Maggio 2025

Bosa

Bosa

  • Bosa

    Bosa StemmaLa città più importante della Planargia sorge nella vallata del fiume Temo che declinando verso il mare di Sardegna è l’unico navigabile nell’Isola.
    La città è conosciuta per la Malvasia, la lavorazione del corallo, la lavorazione dei tessuti, i ricami di filet e i cesti intrecciati in asfodelo.
    Abitata fin dall’epoca fenicia e poi colonizzata dai romani, Bosa ha un incantevole centro storico che dalle pendici del colle di Serravalle, coronato dal Castello di Malaspina, discende con una serie di strade strette e medioevali verso la foce del Temo, dove sorge l’area urbana contemporanea.
    Notevole la tradizione enogastronomica, la cucina a base di pesce, la produzione  dell’olio e dei vini, tra i quali eccelle la Malvasia insignita del marchio Doc.
    A questo endemico e pregiato vino è dedicato l’itinerario turistico-enogastronomico che comprende gli altri paesi produttori: Modolo, Magomadas, Suni e Flussio.
    La riserva naturalistica di Badde Aggiosu, Capo Marrargiu e Monte Mannu è indicata per gli amanti del trekking e del birdwatching.
    Per gli appassionati dello snorkeling invece è fondamentale la visita al Parco Biomarino di Capo Marrargiu.
    Il Castello di Malaspina sul colle di Serravalle, custodisce la piccola e graziosa Chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, con affreschi della scuola catalana. Bosa Marina, la zona di villeggiatura ha un mare bello e pulito che più volte si è aggiudicato cinque vele nella Guida Blu di Legambiente. Dalla spiaggia si ammira la Torre del Porto dell'Isola Rossa, in stile aragonese.

  • Bosa

  • Bosa

  • Bosa di Sardegna (da un testo di Salvatore Cambosu)

  • Flussio

    Flussio StemmaSi adagia sull'altipiano della Planargia in un territorio florido e idoneo all’agricoltura, che con l'artigianato rappresentano le voci importanti dell'economia locale. Caratteristica la coltura del vitigno Malvasia, da cui si ricava anche lo spumante e la grappa, oltre al mirto della Planargia. Il Comune fa parte della Strada del Vino Malvasia. La raccolta e la lavorazione dell’asfodelo ha origini antiche: la pianta una volta essiccata viene tessuta per la realizzazione dei famosi cestini: corbule e canestri, intrecciati dalle donne del paese con gli steli dell'asfodelo, secondo una tradizione tramandata da secoli. A questa peculiare arte dell’intreccio è dedicata il Museo dell’Asfodelo, con un itinerario fotografico e multimediale. L’area abitata fin dalla preistoria, con testimonianze significative: una muraglia megalitica rinvenuta vicino alla chiesa medievale la parrocchia di San Bartolomeo, e alcuni siti nuragici: Giannas, Murciu, Caddàris e Carcheras, le tombe dei giganti di Sos Trainos e Sa Figu Bianca. All'interno del paese si può visitare la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, risalente al XII secolo ma oggi inglobata in una struttura più moderna. Le feste: il 16 gennaio Sant'Antonio Abate con l'accensione del falò benedetto dal parroco, Santa Maria della Neve il 5 Agosto; San Bartolomeo e San Costantino il 24 e il 25 agosto, con la suggestiva processione e sfilata a cavallo. Il 13 dicembre si tiene la festa in onore di Santa Lucia e la seconda domenica dello stesso mese la Sagra de Su Binu Nou (del vino nuovo).

  • Flussio

  • Magomadas

    Magomadas StemmaCentro agricolo adagiato sulle dolci colline della Planargia a pochi chilometri di distanza dal mare. Conosciuta per la produzione della pregiata Malvasia, Magomadas vanta delle splendide località marine e di villeggiatura, che si affacciano nel golfo di Bosa con delle viste mozzafiato: Santa Maria e sa Lumenera. Nel suggestivo centro storico sorgono il Museo del vino della Planargia, che racconta la storia della viticoltura locale, e l’Enoteca della malvasia di Bosa. I reperti di interesse archeologico sono il nuraghe Sebe lungo la strada per Modolo e il pozzo sacro nuragico di Puttu nella località omonima. Pregevoli le chiese di San Giovanni Battista, che custodisce tre altari settecenteschi in stucco, e quella di Santa Croce del Quattrocento, sede della omonima confraternita, che ospita il Cristo ligneo con arti superiori snodati usato per i riti della Settimana Santa. La festa più importante è la patronale intitolata a San Giovanni Battista. Molto partecipata dai fedeli e dai turisti anche la festa Santa Maria del Mare dal 14 al 16 agosto.

  • Magomadas

  • Modolo

    Modolo StemmaIl più piccolo centro della Planargia sorge nella valle del Temo, a pochi chilometri da Bosa. È centro rinomato per la coltura della Malvasia, coltivata in caratteristici terrazzamenti nelle colline che degradano verso il mare. Il comune fa parte della strada del vino. Tra i monumenti d’interesse storico-artistico la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, fondata nell'alto Medioevo, danneggiata da un incendio nell’Ottocento. Al suo interno sono custodite alcune statue risalenti al Seicento e un crocefisso. Le altre chiese da visitare sono la Madonna del Grappolo, Sant’Isidoro e Santa Croce. Zona di antico insediamento umano, sono stati rinvenuti resti di nuraghi, domus de janas e le vestigia di un’antica villa romana.

  • Modolo

  • Montresta

    Montresta StemmaPaese collinare situato a nord di Bosa. Basa la sua economia sull’agricoltura e allevamento, bene sviluppato è pure l’artigianato con produzione di cestini in asfodelo e rafia. Il territorio è aspro ma ricco di boschi e di macchia mediterranea. Il bosco di gran pregio naturalistico Silva Manna si sviluppa su circa 1000 ettari di natura selvaggia dove hanno stabilito il proprio habitat volpi, cinghiali, donnole e uccelli rapaci diurni e notturni. Di notevole interesse ambientale il museo naturalistico del grifone. La zona abitata fin dall’antichità conserva ancora alcune Domus de janas, i resti di una fortezza e di una torre quadrata presumibilmente Cartaginese e l'antica chiesa di San Cristoforo. Montresta tuttavia ha una storia recente, nasce nel 1750 da un insediamento di greci (manioti) che, emigrati dalla vicina Corsica, ottennero da Carlo Emanuele III di Savoia i territori nella zona della Villa di San Cristoforo.

  • Montresta

  • Monumenti ai Caduti Planargia

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    Bosa

    Flussio

    Magomadas

    Modolo

    Montresta

    Sagama

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    Scano di Montiferro

    Sennariolo

    Suni

    Tinnura

    Tresnuraghes

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Monumento ai Caduti di Bosa

    monumento caduti bosa

  • PLANARGIA

    L’Unione di Comuni  Della Planargia e del Montiferru Occidentale è stata costituita mediante contratto stipulato tra i sindaci dei comuni di Bosa, Flussio, Magomadas, Modolo, Montresta, Sagama, Scano Montiferro, Sennariolo, Suni, Tinnura, Tresnuraghes in data 26.09.2007 a rogito del Vice Segretario del comune di Bosa Rep n. 1910 registrato a Macomer il 11.10.2007 al n. 1154, Mod 1

  • Sagama

    Sagama StemmaPiccolo borgo agricolo che sorge in una fertile vallata, a pochi chilometri da Bosa. Nel territorio comunale sono disseminati diversi siti archeologici: i nuraghi Funtanedda, Muristene, Mura de Ganes, Molineddu, Pascialzos e Nuratolu disposti a corona nelle vallata Badd'e Sagama, dove è attestata un aleè couvert. Le tombe dei giganti sono situate nelle località Sa Costa-Triganinu, Fakkiganu, Triganinu. Una delle ultime ricerche attesta un menhir (inedito) nella località Mura Pianu denominato Sa Pedra Marmurada. Di interesse artistico-architettonico la seicentesca chiesa parrocchiale Sant’Arcangelo Gabriele, che conserva la statua del 1500 dell'arcangelo e dipinti di pregevole fattura. Altre chiese sono la medioevale di Nostra Signora del Carmelo, la cinquecentesca Santa Croce, quella campestre di San Michele.

  • Sagama

  • Scano Montiferro

  • Sennariolo

    Sennariolo StemmaPosto a 400 m di altitudine segna il confine tra il Montiferru e la Palnargia. Abitato fin dall’epoca nuragica il territorio conserva interessanti reperti di quel periodo, tra cui tombe dei giganti e un bell’esemplare di alée couvert. Il centro abitato ben conservato ha una matrice tipica dei borghi agricoli, ed è abbellito da giganti murales che raccontano la vita quotidiana e agricola di un tempo. Di interesse ambientale la collina di Santa Vittoria che sorge a circa cinque chilometri dal paese, da dove si domina il mare di Sardegna con una vista mozzafiato. Tra le attività di rilievo l’avicoltura e la produzione di formaggio ovino e vaccino. Pregevole la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea e la campestre dedicata a San Quirico. Tra le ricorrenze religiose la festa di San Sebastiano il 16 gennaio e quella di Sant'Andrea il 30 novembre.

     

     

  • Sennariolo

  • Suni

    Suni Stemma

    Disteso sull'altopiano della Planargia Suni ha tipica economia agropastorale, con una vivace zona industriale dove si produce cioccolato e manifatture tessili. Le chiese di San Pancrazio e di Santa Maria ad Nives dominano il centro urbano. Il territorio circostante è ricco di testimonianze di antichi insediamenti umani, in particolare il Parco archeologico con il nuraghe Nuraddeo a pianta complessa, le domus de janas di Chirisconis, il nuraghe Seneghe nella vallata di Modolo. Tra le attrazioni culturali più recenti la casa museo Tiu Virgiliu nel centro del paese, la chiesa di San Pancrazio del Quattrocento con simulacro del Cinquecento e la chiesa campestre di San Narciso. Per gli amanti della natura c’è sa Pischina 'e Paule, uno stagno stagionale habitat di diverse specie animali. È inoltre possibile compiere percorsi naturalistici panoramici attraverso i quali si raggiungono i luoghi in cui nidifica il grifone. Il comune di Suni fa parte della rete “La strada del vino e della Malvasia di Bosa”. Le feste:   Sant'Antonio Abate, con l’accensione del falò il 16 gennaio, la sagra di San Pancrazio il 12 maggio, la festa di San Narciso l'ultima domenica di giugno, Santa Maria della Neve il 5 agosto e Santi Cosma e Damiano il 26 e 27 settembre.

  • Suni

  • Tinnura

    Tinnura Stemma

    Il piccolo centro che appartiene alla strada del vino e della Malvasia di Bosa, si regge con l’economia agropastorale e con la coltivazione di vigneti, uliveti e frutteti. Anche l’artigianato è piuttosto florido con la lavorazione dell’asfodelo per la produzione dei famosi cestini. Il centro abitato è abbellito da giganteschi Murales che ritraggono storie di vita agricola quotidiana di epoca passata. I menhir, il nuraghe Tres Bias e la tomba dei giganti Su Crastu Covocadu sono testimonianze che il territorio era abitato fin dall’antichità. Tra le attrazioni naturalistiche la Funtana ‘e giosso, per l’approvvigionamento e per la macerazione dell’asfodelo. La parrocchia è intitolata a Sant’Anna a cui è dedicata la festa patronale che cade il 26 luglio.

  • Tinnura

  • Tresnuraghes

    Tresnuraghes Stemma

    Posto nella Planargia al confine con il Montiferru, Tresnuraghes deve il suo nome a tre antichi nuraghi ormai scomparsi. La sua economia è prevalentemente agropastorale, e negli ultimi trent’anni è cresciuto molto il turismo costiero con lo sviluppo della vicina borgata marina di Porto Alabe. Tresnuraghes fa parte della strada del vino e della Malvasia di Bosa. Il territorio popolato dall’antichità conserva i nuraghi Nani, Martine e Tepporo, tombe dei giganti e diverse domus de janas. Nei pressi della rada di Foghe vi è un dolmen denominato su Ju Malmuradu. Di interesse architettonico la chiesa campestre di San Marco. Da visitare l’antica cartiera di epoca sabauda, mentre dal punto di vista naturalistico la torre di Columbargia, avamposto difensivo aragonese, posta sul promontorio di Foghe; e gli scogli de sa corona niedda. Le feste: il patrono San Giorgio il 23 aprile, San Marco il 25 aprile.

  • Tresnuraghes

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