Domenica, 28 Aprile 2024
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Non esiste stagione priva di interesse per chi cammina in natura con l'intento di conoscere. Anche quando la neve ricopre i sentieri, l'escursionista debitamente attrezzato può compiere validi itinerari.

Non appena i giorni si allungano e la temperatura si addolcisce aumenta il bisogno di trascorrere giornate a contatto con la natura, e i percorsi possono diventare più lunghi.
Si riscoprono così i mille segni della rinascita: le inflorescenze dei noccioli, degli ontani e delle betulle si gonfiano e aprono le loro squame; sul terreno i nuovi germogli bucano il tappeto di foglie secche e rossastre dell'anno precedente; le fioriture invadono i bordi dei sentieri; c'è una luminosa bellezza che non bisogna lasciarsi sfuggire. Anche con un breve percorso si possono cogliere tutti questi segnali. La primavera è dunque la stagione più bella per camminare, sia per le meraviglie della natura che si possono contemplare, sia per il clima mite, né troppo caldo né troppo freddo.

Le zone che meglio si prestano ad essere percorse in primavera sono quelle di pianura, di media montagna e il litorale del mare. In alta montagna molto spesso c'è ancora la neve.
In estate sono quindi consigliabili percorsi escursioristici montani: è allora che la lunghezza delle giornate e la pienezza del sole rendono più belle queste passeggiate. In altre zone invece camminare d'estate significa essere accompagnati da zanzare ed altri fastidiosi insetti, e sopportare il caldo eccessivo.
L'autunno in molti casi è la stagione ideale per cannninare: la temperatura non è ancora rigida e l'aria fresca anzi, invita alle lunghe escursioni.

Anche l'attrezzatura sarà molto semplice: basterà coprirsi poco più che in primavera e portare con sé la mantellina per la pioggia. In compenso la bellezza dei colori autunnali, dal verde al rosso, al giallo intenso, e l'atmosfera tenue e un po' triste, appagheranno il cammino dell'escursionista.

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