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S. Lorenzo in VallegrasciaVallegrascia di Montemonaco con la Chiesa di S. Lorenzo

Si riparte risalendo la strada che fiancheggia il fiume Aso verso Monte Monaco e si raggiunge la Chiesa di S. Lorenzo nell’antica frazione di Vallegrascia, praticamente disabitata. Vallegrascia è un nucleo intatto di edifici realizzati per lo più nel XVI secolo.

La chiesa di S. Lorenzo ad Tres Rivos si trova alla sinistra della strada provinciale, attorniata dalla vegetazione e in stato di abbandono, officiata solo saltuariamente.

L’anno della sua costruzione non ci è noto, ma osservandone la struttura esterna si può far risalire al XI - XII secolo quando il territorio di Monte Monaco fu donata ai Farfensi da Morico di Longino nel 1141.

Costruita in arenaria, con impianto originario a navata unica, fa pensare ad una Chiesa-fortezza, con le finestre tanto strombate da sembrare feritoie.

Restaurata nel 1930, presenta nella parete settentrionale il massiccio campanile quadrato, con quattro aperture ad arco.  L’abside è tripartito con lesene e monofore. La facciata presenta una porta ad arco, in conci di arenaria squadrati, sopra di essa vi è un “occhio” aperto a spioventi regolari.
All’interno, la navata è divisa in quattro campate con copertura a capriate; nella prima campata, al centro della parete destra, è l’altra porta d’ingresso detta “porta del sole”. La seconda campata presenta l’apertura di due finestre arcuate nelle opposte pareti con un’ampia strombatura verso l’esterno.
Nella quarta campata vi è la zona presbiteriale, sopraelevata di un gradino e separata dal corpo della chiesa da una balaustra.
Qui si trovano due grosse lastre di arenaria scolpite anticamente utilizzate rovesciate, come parte di pavimento.
Scoperte negli anni ‘30 e risalenti all’incirca al XI-XII secolo, erano presumibilmente dei plutei i quali esprimono, con un complesso messaggio figurativo “La storia della salvezza” ed è opera dei Maestri Guitonio e Atto.

Di grande interesse è la cripta: si presenta con una copertura a piccole volte a crociera, sostenuta da sei semi colonne perimetrali e due centrali a quattro peducci, tutte con capitelli ornati da sculture in bassorilievo. Un capitello presenta un protome d’ariete, un altro protome d’uomo, mentre in quelli delle semi colonne vi sono figure zoomorfe e fitomorfe. Sempre nella Cripta, addossato alla parete dell’abside c’è un piccolo altare e resti appena visibili di dipinti, il pavimento è in conci di arenaria.


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