Archeologia
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Archeologici
Non so proprio che taglio dare per introdurre questo argomento che mi sta molto a cuore e mi affascina a tutto tondo: si tratta dell'archeologia e dei nuraghi in particolare, il simbolo stesso della Sardegna.
Più in generale, sono le pietre che esercitano su di me uno strano effetto e attraggono da sempre la mia attenzione. Mi è capitato spesso di cadere o beccarmi uno schiaffo in faccia da un ramo o un rovo, perché durante le mie escursioni, piuttosto che guardare avanti, rivolgo lo sguardo come ipnotizzato sui muretti a secco che delimitano il sentiero, alla ricerca, tra le tante, della pietra particolare dove sia possibile rinvenire i segni che le età geologiche o l'uomo nuragico vi hanno impresso.
Nuraghe Procarzos è un imponente rudere di complesso edificio posto a 419 metri slm.
Ha una torre principale con resti di una camera: attiguo al corpo principale e comunicante con esso mediante passaggio con arco che si restringe, è un'altra costruzione con camera: per l'intreccio della vegetazione e per lo stato diruto dell'edificio non è possibile farsi una chiara idea della sua disposizione senza un difficile lavoro di sgombero, che non si poté sinora eseguire. Fra i più importanti edifici del Comune.
Tipico castello di frontiera, per le caratteristiche architettoniche e strutturali e per le indispensabili infrastrutture che lo fanno indubbiamente coevo di quello dell'Acquafredda di Siliqua, di Quirra e di Silius, ma precedente — senza ombra di dubbio - a quello di Lasplassas e di Posada, anche se in questi si mantiene ancora la stessa tecnica costruttiva comune nel Medioevo, nei paesi bagnati dal Mediterraneo. Talvolta la materia prima, la pietra, può trarre in inganno in quanto non sempre è di facile lavorazione ed è stata utilizzata, rendendola come era possibile più o meno squadrata, a seconda della natura e durezza. Comunque anche in questa costruzione, oltre agli scheggioni basaltici, è stato usato il calcare di Cuglieri, per le pietre angolari della torre, lavorate secondo la tradizione toscana, ma per la strutturazione delle volte delle cisterne e di alcune segrete è stato utilizzato il mattone.
Le rilevanze che il territorio e il mare di Cabras offrono ai visitatori sono veramente tantissime e tutte straodinarie. Per questo trekking abbiamo selezionato le seguenti:
Presso Cuglieri si trova l'antico Castello di Monteferru, che ha preso il nome
dalla gran montagna.
Un trekking di due giorni nella Sardegna centro occidentale, sul Massiccio vulcanico del Montiferru, in provincia di Oristano, per giungere dai monti fino alla costa, in un ambiente suggestivo e incontaminato, a contatto con una natura di straordinario interesse, e con i resti di una storia antichissima che ha lasciato i propri segni nelle abitudini e nel folclore.
Il racconto di un'esperienza diretta di conoscenza del territorio, vissutala ragazzi di una scuola media che con entusiasmo e impegno hanno scoperto, passo dopo passo, gli aspetti più tipici e peculiari della loro terra.
L'itinerario si è aggiudicato il primo premio nella VII edizione del Premio Nazionale Scuola indetto dal Centro Documentazione Trekking in collaborazione con la Rivista del Trekking, l'Invicta, la Provincia Autonoma di Trento per l'anno scolastico 1991-92.
Coordinatore progetto: Umberto Guerra.
Foto: Giovanni Sechi.
Per giungere a Matziscula proseguiamo sulla strada di Banzos che ci immetterà nuovamente sulla Provinciale Santu Lussurgiu - Abbasanta. Non piove più e sulla strada diversi operai e mezzi meccanici provvedono alla sistemazione del fondo per completare il manto stradale.
È un bel nuraghe monotorre, abbastanza maestoso se lo si osserva dall'interno come abbiamo fatto noi. Si trova in territorio di Santu Lussurgiu, non troppo distante dal centro abitato, in una zona frequentata anche nel periodo romano, tant'è che nelle vicinanze è possibile visitare i ruderi forse di un antico "bagno".
Presentiamo in questo numero l'itinerario proposto dagli studenti della scuola media statale «A. Segni» di Santu Lussurgiu (Oristano) che hanno partecipato al Premio Nazionale per un trek storico, etnografico, naturalistico organizzato dalla nostra Rivista.
Le sentinelle del tempo di Tamuli
Un itinerario suggestivo a più tappe, tra storia e natura in stretta simbiosi, rilassante, facile da percorrere anche da famiglie con bambini. Qui la sacralità dei luoghi e dei monumenti lascia profonde tracce nello spirito e nella memoria, difficilmente cancellabili.