ITINERARI PICENI
La frazione di Tofe di Montemonaco con la Chiesa di S. Maria in Casalicchio
Percorrendo la valle dell’Aso verso la sua sorgente, si prosegue seguendo l’indicazione Foce, la strada per la frazione Tofe, conosciuta per essere stato teatro dell'eccidio di giovani partigiani locali durante la lotta di Liberazione.
Sulla sinistra, tra boschi, emergenze di roccia e abitati rurali dove il tempo si è fermato, si scorge, solitario, lo stupendo santuario di S. Maria in Casalicchio.
Esistente già nel 1299 e sempre sottoposto alla Pieve di S. Angelo in Montespino, fu nell' antichità un Santuario di notevole richiamo religioso e meta di pellegrinaggi.
Fino alla seconda metà del 1500, questa era chiamata “Chiesa del giuramento”, qui si potevano risolvere controversie di privati e di comunità. Il giuramento veniva fatto dinanzi alla immagine della Vergine, toccando l’altare e guardando attraverso la finestrella “la magica vetta della Sibilla”. In stile romanico, ha la facciata semplice e lineare; gli elementi simbolici esistenti sotto la bifora della parete di sinistra e la croce patente sul portale principale come quelle negli affreschi interni, fanno supporre che l’ordine dei Templari fosse passato anche di qui.
Originariamente, la Chiesa era a navata unica e nel XV secolo fu aggiunta la seconda navata a sinistra mediante l’apertura di archi gotici; nello stesso periodo fu innalzato il campanile a base quadrata che fungeva da punto di avvistamento.
All’interno vi sono interessanti cicli pittorici che vanno dal XIV al XVII secolo.
Il ciclo più antico, quello del XIII secolo, è presente nella cappella della quarta campata della navata di destra. Nella parte superiore vi è il Cristo “Pantocreatore” con accanto la scena della crocifissione e alla sua destra la Madonna che sale in cielo. Purtroppo, molti di questi affreschi sono stati mutilati per l’apertura di porte comunicanti e finestre.
Il ciclo pittorico del XV secolo, fu commissionato da devoti in occasioni di epidemie; in esso si rappresentano la Madonna delle Grazie ed altri Santi “guaritori” tra i quali S. Bernardino da Siena.
Gli affreschi del 1600 raffigurano il martirio di S. Sebastiano ed una sua statua è inserita in una nicchia. Il voto della comunità di Monte Monaco a questo Santo fu fatto in tempo di pestilenza.
Da secoli, c’è una bella tradizione che regge nonostante tutto: il 20 gennaio festa di S. Sebastiano, in qualsiasi condizione atmosferica, tutta la popolazione e le autorità scendono in processione verso questo piccolo santuario per rinnovare il voto a S. Sebastiano contro il flagello delle peste.
In questa occasione, da tempo immemorabile, come è documentato negli archivi comunali, vengono offerti a tutti i pellegrini pane e vino cotto benedetti.
Stefania Cespi
Operatore Culturale Museale e Guida Naturalista Ambientale Escursionistica