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Riprendo il viaggio e raggiungo nuovamente la Provinciale n. 20 e proseguo in direzione Macomèr.
Superato il bivio per Scano di Montiferro, il vivaio che è sulla destra e la struttura fieristica che gli è di fronte, svolto a sinistra verso il Monte di S. Antonio.

Continuo per 2,9 km e alla prima biforcazione della strada mantengo la destra.
Dopo aver superato sulla sinistra l'area utilizzata come poligono di tiro dai militari del vicino 45° Reggimento Reggio di Macomèr, e il Nuraghe Pattada, rifugio delle sentinelle durante le esercitazioni di tiro (da non visitare assolutamente perché sporco e gran parte dei sui massi sono pericolosamente in bilico), raggiungo da una stradetta laterale a sinistra l'area archeologica di Tamuli, segnalata da orribili cartelli indicatori sforacchiati da numerose fucilate.[1]

pietre sacreLe tre belle tomba dei giganti sono lì con i conci sparsi tutt'intorno e le sei sentinelle «Sas Perdas Marmuradas de Tamuli» che vigilano ancora il sonno eterno della gente nuragica.

Sentinelle del tempo le ho chiamate: tre maschili e tre femminili con le mammelle ancora turgide nonostante l'età, a vigilare le tombe del villaggio oggi ridotte ad un ammasso di pietre che gli eredi della gente nuragica hanno profanato e distrutto. E lo spirito si ribella di fronte a tanta ignoranza e trascuratezza. Vado via, fortemente contrariato!

Prima di lasciare l'area archeologica di Tamuli e proseguire la mia ecursione, effettuo una breve visita al nuraghe di Tamùli  e ai vicinissimi ricoveri per gli animali, poco distanti dalle tombe. Il nuraghe è in cattivo stato di conservazione e anche oggi, a distanza di circa vent'anni dalla prima visita, gran parte di esso è impraticabile.
Ma si è fatto tardi e mi rimetto in viaggio verso il santuario di S. Antonio (m. 808).

[1] Dopo il recente intervento, l'intera area archeologica di Tamuli  è stata affidata ad una cooperativa di Macomer. Ora l'ingresso è delimitato da muretti a secco, vi hanno realizzato un parcheggio per auto e pullman, e una biglietteria con guida/custode. Hanno delimitato con fini e paletti i percorsi obbligatori

Galleria fotografica Tamuli >>


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