Terre del Vulcano
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L‘itinerario prende l'avvio da Ghilarza, per il rettilineo che esce dall'abitato a est e, sovrappassata la superstrada per Nùoro scende a un quadrivio presso le poche case di Boroneddu a m. 216. Una piccola deviazione a sinistra permette di osservare la chiesa di San Pietro in Zuri eretta sul finire del XIII secolo durante il regno di Mariano II d'Arborea. La chiesa primitiva si trovava più in basso entro la zona che è stata invasa dalle acque del lago Omodeo. Nel 1912 essa è stata smontata e ricostruita nella forma e con i materiali originali in una piazzetta del villaggio di Zuri.
Dal quadrivio di Boroneddu si riprende a scendere in vista del lago, entrando in Tadasuni (m. 180); poi la strada perde ulteriormente quota e va ad attraversare il lago Omodeo, nel punto in cui esso si restringe bruscamente formando il lungo e frastagliato ramo che ne caratterizza la sezione meridionale fino allo sbarramento di S. Chiara; il ponte che lo scavalca, lungo 300 sostituisce il tratto della strada Abbasanta - Sorgono finito sott'acqua per la creazione del bacino artificiale. Questo ponte è stato sostituito dai due megalitici ponti, entrati in funzione per ampliare la cubatura del bacino e accorciare sensibile mente le distanze.
Sulla sponda opposta, si stacca a destra una diramazione che conduce ad Ardauli. Essa si addentra in una valletta confluente nel lago, aperta nella trachite e ammantata di fitta vegetazione; quindi, oltrepassando a sinistra la chiesa campestre di S.Quirico e a destra i ruderi di quella di S.Antonio, con vasto panorama verso Ovest sull'altopiano di Abbasanta, raggiunge Ardauli a m. 421 s.l.m.