Fauna della Sardegna
2. Gyps occidentalis, Bp.Vultur fulvus occidentalis, Schlegel.V. fulvus, L. (Savi, Orn. tosc. V. I, p. 4).
Gyps fulvus, Gr. (Bp., Faun. ital.).
Vultur fulvus L. (Cara, Orn. sard. sp. III) (il giovane).
V. kolbii, Dand. (Cara, Orn. sard. sp. IV) (l'adulto).
Bentruxiu murru, C. M.
Anturzu o benturzu, C. S.
Grifone occidentale.
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Questa specie, che per SchlegeJ ed altri non sarebbe che una razza locale del V. fulvus, Gm., è comunissima in Sardegna. Io ne ho visti moltissimi individui nei monti di Oridda e di Capoterra, e molti individui ne ho potuti studiare nel Museo di Cagliari, ed in quello di Torino e nella collezione del marchese di Breme, ed infine due individui sono posseduti da me.
La cosa , che più richiama l'attenzione studiando questa specie, è il vedere come alcuni individui abbiano le penne allungate ed acuminate ed altri invece le abbiano rotondate e più bravi, ed io non so nascondere che, ricordando come in questa diversità di forma delle penne congiunta a colorito alquanto differente si facesse da taluno consistere il carattere principale per distinguere il G. occidentalis dal vero G. fulvus, io ho ritenuto per luogo tempo che l'una e l'altra specie esistessero in Sardegna, siccome io vi aveva trovato individui coll'una e l'altra caratteristica. Solamente quando io ho potuto sorprendere alcuni individui in muta, ed aventi penne dell'una forma e dell' altra, mi sono accorto come per corrosione di acuminate si facessero rotonde, e però quella diversità di forma non è carattere specifico ma dipendente dall'età, ed è validissimo a far distinguere i giovani dai vecchi. Ecco le descrizione dei diversi abiti secondo l'età:
ADULTI. — Estremità delle penne rotonde: Colorito generale fulvo-grigio, o, come alcuni dicono, color caffè e latte; becco color di corno chiaro giallognolo; testa coperta di piume bianche, rigide, piliformi, che sul collo si convertono in una calugine bianca e molle. Alla base del collo un collare bianco, assai folto, formato di piume molli a barbe decomposte, quasi lanose; alto del dorso di color fulvo-oscuro, che si fa fulvo-grigio più o meno chiaro sul resto delle parti superiori; grandi e medie cuopritrici brune con largo margine grigio-chiaro; gozzo coperto con piume di color fulvo-scuro, corte e rigide. Parti inferiori di colore fulve-cinereo; remiganti e timoniere bruno-nere; coda quadrata. Parte interna delle gambe coperta di calugine bianca, che si estende sulla parte anterior superiore del tarso. Tarsi bruno-neri. Iride scura, lo ho visto due individui nel suddetto abito, l'uno nel Museo di Cagliari e l'altro pur di Sardegna nel Museo di Torino.
Altri tre Individui, l'uno nel Museo di Torino, l'altro nella collezione del marchese di Brera e ed il terzo nella mia, hanno penne acuminale e penne rotonde, ed il collare misto di piume lunghe, sottili, fulvicole e di piume bianche a barbe decomposte.
GIOVANI. — Estremità delle piami acuminate: Colorito generale fulvo-cannellino; becco scuro-nero; testa e collo rivestito di calugine bianca; alla base del collo un collare di piume lunghe, sottili ed affilate di color fulvo; parti superiori di color fulvo-grigio più o meno intenso, e le inferiori di color fulvo-cannellino, e ciascuna piuma nella sua parte mediana è di color più chiaro collo stelo quasi bianco. La parte interna della gamba e la parte anterior superiore del tarso è vestita di calugine bianca; gozzo di color fulvo più chiaro che negli adulti; remiganti e timoniere bruno-nere; tarsi bruni.
In quest'abito io ho osservato tre individui, uno nel Museo di Cagliari, l'altro nel Museo di Torino, ed uno è posseduto da me. Essi differiscono tra loro per la tinta, che è variamente cupa. Quello del Museo di Torino è molto giovane ed ha il colorito assai fosco. Gli altri non presentano alcun indizio di essere in muta, e variano lievemente nella vivezza della tinta fulvo-cannellina in specie delle parti inferiori.
Un giovane all'uscir dal nido, esistente nel Museo di Cagliari» è assai più oscuro degli altri soprannominati: ha il gozzo coperto di calugine bianco-sudicia, e le penne del collare alquanto corte. Dopo ciò mi sembra di poter concludere che il colorito si fa sempre più sbiadito in ragione che l'uccello invecchia. Il pulcino all'uscir dall'uovo è tutto coperto di una peluria bianco-sudicia, meno la porzione più alta del collo nella parte posteriore e laterale, che è nuda. I vecchi individui dai calori pallidi sono un poco più grandi, ed hanno il becco un poco più grosso e robusto, e meno compresso lateralmente.
Anche il Cara (op. cit. pag. 4) parla di un avvoltojo dalle penne rotonde e non acuminate, avente la tinta caffè e latte, e lo dice il più comune e dotato delle stesse abitudini delle altre specie, e che ho già detto essere il vecchio del G. occidentalis, mentre il Cara, compiando il Temminck (V. Manuel d'ornitologie, IVa partie, pag. 587), ne fa il Vultur kolbii di Daudin. Anche il principe di Canino dubitò che si trattasse di questa specie, che annoverò nella sua Fauna italica.
Narrano i pastori sardi che essi spesso uccidono gli avvolto], che si sono saziati con qualche grosso cadavere, perché resi pesanti dal soverchio cibo, che hanno ingerito, con difficoltà riescono a sollevarsi da terra. Questa cosa ho inteso in Sardegna confermare da moltissime persone degne di fede.