Itinerari della Fede
Paulilatino
Il complesso nuragico di S. Cristina, su un pianoro presso la chiesa da cui trae il nome, si incentra in un bellissimo tempio a pozzo noto dal secolo scorso ma scavato e restaurato solo a partire dal 1967; lo circonda un grande «tèmenos» ellittico, a sua volta compreso in un vasto villaggio - riportato alla luce dalla stessa campagna di scavo - costituito di ambienti circolari e quadrangolari diposti a corona. L'edificio è articolato in un vestibolo, una scalinata e un pozzo a «thòlos» in tecnica isodoma, databile forse al Bronzo finale.
Tra i materiali rinvenuti, eccezionale importanza rivestono quattro figurine bronzee fenicie, di cui una, rappresentante un personaggio femminile seduto, è assegnabile aIl‘XI sec. avanti Cristo. In periodo punico nella medesima area si localizzò il culto a Demetra e Core, documentato da numerose terrecotte figurate.
La chiesa campestre di S. Cristina, in prossimità del tempio, è frequentata in occasione delle feste religiose cadenti a maggio e ottobre, durante le quali i fedeli abitano - secondo la tipica usanza sarda - i vicini «muristenes» (sinonimo di «cumbessìas»), disposti a livelli diversi sul movimentato pianoro.
Poco più a S di s. Cristina è individuabile nella fitta boscaglia di olivastri un altro antico villaggio, a capanne circolari collocate attorno a un poderoso nuraghe.