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Bonàrcado
Bonàrcado m 282, ab. 1657 (1883 nel 1951), borgo agricolo e pastorale costruito alle falde del M. Ferru, meta di grande interesse soprattutto per il notevole complesso religioso, posto all’uscita dell’abitato, consistente nella chiesa romanica si S. Maria, già annessa a un convento camaldolese dipendente dall'abbazia di S. Zenone di Pisa, e nel vicino antichissimo santuario della Madonna di Bonacattu, meta di pellegrinaggi in occasione della festa religiosa celebrata il 14 settembre. L'edificio, interessante soprattutto per le strutture esterne, presenta la facciata ornata da tre arcate su lesene e i fianchi corsi da arcate (alternativamente pensili e poggianti su lesene) e sormontati da una cornice di archetti su mensoline che proseguono nell'abside. A pochi passi è il piccolo santuario della Madonna di Bonacattu, arcaica costruzione a croce greca con rudimentale cupoletta all'incrocio dei bracci, singolare esempio altomedievale (VII sec.?) di sopravvivenza di maniere tardoromane o paleocristiane, ampliato negli anni successivi al 1242; all'esterno è decorato di caratteristici archetti su mensoline e di ciotole iridescenti, mentre all'interno custodisce una terracotta policroma, raffigurante la Madonna col Bambino, di scultore fiorentino influenzato da Donatello. Importanti testimonianze e notizie storiche sulla vita della comunità religiosa di S. Maria, che estendeva la sua autorità e giurisdizione su tutto il territorio circostante, sono raccolte nel «condaghe», insieme libro contabile dei monaci e cronaca di epoca giudicale La chiesa, consacrata nel 1146-47 e originariamente a unica navata (di quest'epoca rimangono solo la facciata, il fianco d. notevolmente rimaneggiato e la torre campanaria, che rivelano forme toscano-lombarde), fu prolungata con una curiosa appendice a «tau» fra il 1242, secondo l’iscrizione sulla parasta d'angolo della tribuna absidale, e il 1268, ad opera di maestranze arabe di provenienza spagnola, qui attive per la prima volta in Sardegna; ulteriori modifiche furono apportate nel sec. XVIII, quando vennero aggiunte una seconda navata e alcune cappelle; ancora un restauro nel 1954 e l’ultimo è stato ultimato lo scorso anno.