Venerdì, 03 Maggio 2024

Sulle tracce di un grande uomo: Mons. Giovanni Sanna - Porcu (1529 - 1607)

Sulle tracce di Mons. Giovanni Sanna-Porcu di Santu Lussurgiu

A distanza di quasi cinque secoli, ripercorrere i luoghi e ricercare le tracce del passaggio terreno, e le opere materiali e spirituali, lasciateci da un grande diplomatico quale fu il Vescovo Giovanni Sanna-Porcu di Santu Lussurgiu (1529-1607), anche se impresa non semplice risulterà fondamentale e straordinariamente illuminante per comprendere anche i tempi difficili che viviamo, soprattutto in riferimento al rapporto tra Occidente e Oriente, tra cristiani e mussulmani, fortemente incrinato, oggi come ieri. 

Di questo grande prelato ben poco è stato scritto, nonostante i suoi indubbi meriti e la disponibilità di numerose fonti manoscritte inedite che lo riguardano; ma non è certo questa la sede per approfondire la parte storiografica del personaggio.  In questo scritto, invece, ci soffermeremo con più dovizia di particolari sulle località della Sardegna nelle quali egli ha vissuto e operato più proficuamente, con l'auspicio di estendere le ricerche anche oltre confine.

1. Santu Lussurgiu, paese natale.

porcu mia foto

Santu Lussurgiu conserva poche tracce dell' illustre concittadino.
Egli nacque nel 1529 da Don Leonardo Porcu e Donna Grazia Sanna. 
A Santu Lussurgiu, come nel resto della Sardegna, i cognomi Porcu (o francesizzato Porcù) e Sanna (zanna) sono assai diffusi e ciò  non ha consentito, sinora, la ricostruzione di una linea genealogica coerente e diretta.
Segnaliamo però una lettera autografa inviata da Chieri (TO) il 25.1.1935 al vescovo della Diocesi di Bosa Nicolò Frazioli scritta dal canonico Liberatangelo Porcu,  nato a Santu Lussurgiuche il 23 febbraio 1873 da Pietro Paolo e Maria Francesca Sechi. 
La lettera è molto interessante perché oltre l'iscrizione in memoria di Mons. Giovanni Sanna-Porcu che propone di apporre all’ingresso della Chiesa Parrocchiale di Santu Lussurgiu, egli si dichiara   "civi et sanguine propinquo" del grande prelato.

Azzardiamo quindi l'ipotesi - assolutamente non confortata da documenti - che la casa paterna di Mons. Giovanni Sanna - Porcu possa individuarsi in quella appartenuta, in tempi più recenti, a Donna Caterina Porcu, recentemente ristrutturata per ospitare la sede della Fondazione Hymnos (8 dicembre 2014).
Vale la pena soffermarsi e visitare l'edificio che è inserito nello splendido scenario del centro storico di Santu Lussurgiu e che ci permette di fare la conoscenza di Giacomo Baroffio, affabile direttore scientifico della Biblioteca e del Centro ricerche Hymnos, la rete territoriale che si occupa principalmente di creare un sistema integrato di relazioni tra le comunità che hanno mantenuto vive le tradizioni dei canti liturgici e paraliturgici e più in generale alla polivocalità. 
Nell'edificio ha sede anche la Biblioteca Hymnos, che conta circa 12000 volumi e numerose opere pregiate di etnomusicologia riguardanti principalmente l'ebraismo, la storia della Chiesa e delle comunità cristiane in Europa, la storia della liturgia e della sua musica, le fonti manoscritte liturgiche prodotte e/o utilizzate in Italia, la storia della musica e del teatro medievale.

2. La chiesa di Santa Croce

DSC02920Altre due tracce riguardano Mons. Sanna-Porcu nel suo paese natale.

Una la troviamo nella chiesetta di Santa Croce, la più antica di Santu Lussurgiu. 
Sopra all'attuale ingresso, infatti, vi è ancora lo stemma araldico dell'Archiconfraternita del Gonfalone, per la quale Mons. Giovanni Sanna-Porcu condusse a termine con successo due missioni ad Algeri: una disposta da Papa Gregorio XIII nel 1584, l'altra nel 1587 voluta da Papa Sisto V. In antrambe Mons. Sanna riscattò numerosi schiavi cristiani, molti dei quali a sue spese.

La seconda traccia è l'epigrafe che riporta il suo nome e che in origine era collocata nella predetta chiesa di S. Croce e sussessivamente traslata nella parrocchiale di Santu Lussurgiu dedicata a San Pietro apostolo.

 

epigrafe sanna

 

Nell'epigrafe riportata a fianco si legge che nella Chiesa di S. Croce di Santulussurgiu, il vescovo Joanne Sanna domo Luxorien il 24 febbraio del 1593 consacrava Don Antonio Atzori, Vescovo di Bosa. Assistenti, Mons. Don Andrea Baccalar  Vescovo di Alghero e Mons. Fra Clemente, Carmelitano da Valenza, Vescovo di Ales,

Anche il Fara venne consacrato Vescovo di Bosa,  da Mons.  Don  Giovanni Sanna nel Duomo di San Nicolò di Sassari, ufficiante l'Arcivescovo Don Alfonso De Lorca.

 

 

 

 

Piazza Mons. Giovanni Sanna Porcu

Piazza Mons. Giovanni Sanna-Porcu
Un'altra traccia che è recentissima, ma molto importante e significativa, è quella che l'Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Emilio Chessa, alla scadenza del proprio mandato, ha voluto lasciare di sé intitolando la piazza principale di Santu Lussurgiu all'illustre e benemerito concittadino Mons. Don Giovanni Sanna Porcu (Delibera del Comune di Santu Lussurgiu n. 33 del 22 aprile 2015). 
La precedente denominazione era quella di «piazza Mercato»: un significato sicuramente meno certo e rilevante dal punto di vista storico (la presenza del mercato è documentata solo a partire dal secolo scorso). 
La piazza è situata nel centro storico cittadino, vicinissima alla chiesetta Santa Croce, antica sede dell'Archiconfraternita del Gonfalone; è adiacente all' ex Convento dei Frati Minori Osservanti, edificato nel 1478 unitamente alla chiesa coeva di Santa Maria degli Angeli. Infine, il grado che Mons. Giovanni Sanna-Porcu ebbe nella gerarchia ecclesiastica di fine Cinquecento ed i suoi grandi meriti nella diplomazia mediorientale della Chiesa di Roma durante i pontificati di Gregorio XIII (1584) e di Papa Sisto V (1587), aggiungono grande valore evocativo a questa parte del paese, che è il nucleo più antico del centro storico cittadino, rendendola omogenea e attinente nel significato spirituale e architettonico degli edifici e luoghi di culto che v'insistono. 

Decano di Ales

chiesa s pietro ales

Mons. Giovanni Sanna-Porcu diviene decano della chiesa usellense presso la Cattedrale di Ales tra il 1577 e il 1586, prima di essere nominato vescovo di Ampurias e Civita.

Qui svolse il ministero di arciprete, avendo in carico anche la parrocchia di Sardara.

Ales è una ridente cittadina che sorge alle pendici del Monte Arci nella Marmilla, di cui è il centro più importante. Sede vescovile dal 1182, nella parte alta del centro abitato sorge il Palazzo Vescovile, il Seminario, l'oratorio della Madonna del Rosario e la cattedrale di San Pietro. 

La Cattedrale è un tipico esempio di stile barocco sardo, eretta nel XVII sec. su disegno del genovese Domenico Spotorno, sulle rovine della precedente chiesa del XII secolo. La facciata è racchiusa tra due torri campanarie, coperte da cupole in ceramica. 

L'interno, a una navata, è ricca di stucchi e marmi con interessanti seggi lignei seicenteschi nel coro. La sagrestia dei canonici, arredata con pregevoli mobili intagliati, conserva un crocifisso ligneo dipinto del XIV sec. e pregevoli paramenti.

Accanto alla cattedrale di San Pietro sorge l'Archivio Storico della Curia e il Museo di Arte Sacra che custodisce un prezioso e ricco corredo liturgico costituito da paramenti e arredi sacri in argento, da dipinti a tempera e olio e un prezioso reliquiario a tempietto di stile tardo gotico. 

Tra le cose irrinunciabili da visitare la casa natale del pensatore e politico sardo più illustre del Novecento, Antonio Gramsci, a cui è stata dedicata anche la piazza progettata e realizzata dallo scultore Gio Pomodoro.

 

 Vescovo di Ampurias e Civita

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Mons. Giovanni Sanna-Porcu, dopo le missioni di redenzione degli schiavi in Algeria, viene nominato vescovo di Ampurias e Civita da Papa Sisto V nel 1586. Qui mantenne il ministero episcopale fino alla morte nel 1607, amministrando con particolare cura le istanze sociali e i bisogni spirituali dei fedeli della diocesi, seguendo i dettami del Concilio di Trento.

Castelsardo è un antico borgo medioevale tra i più belli e suggestivi della Sardegna. Conserva ancora intatto il nucleo abitato attorno al Castello medioevale, fatto erigere dal nobile casato genovese dei Doria. Pregevole la concattedrale intitolata a Sant'Antonio, voluta da Mons. Sanna, costruita sull'impianto della precedente chiesa romanica. La chiesa sorge sulle fortificazioni di Castelsardo ed è affiancata da un'imponente torre campanaria, realizzata in blocchi di trachite, coperta da una cupola in maiolica. L'interno, a una navata, conserva arredi lignei del Seicento-Settecento e la pala d'altare del Maestro di Castelsardo che raffigura San Michele Arcangelo e la Trinità. 
Il Castello medioevale si erge a dominare il nucleo antico del borgo, e dalla sua sommità si abbraccia un panorama mozzafiato dal golfo dell'Asinara alle coste galluresi, e nelle giornate favorevoli sono visibili i monti della Corsica. Il recente restauro ha ripristinato antichi ambienti medioevali, la torre e le stanze con volte a crociera che oggi ospitano un museo dell'artigianato sardo.

Cagliari e Sassari, fondazione delle case del noviziato gesuitico

stemma sanna s.michele ca

Cagliari
Così scriveva nel 1915 il p. Alessandro MONTI1 a proposito delle donazioni che Mons. Giovanni Sanna - Porcu, fece per la fondazione e il mantenimento delle Case del noviziato gesuitico di Cagliari e Sassari: « È proprio da deplorare che dell'una e dell'altra fondazione non si abbia che la pura e semplice notizia, fornitaci dal Vico, il quale, quanto al noviziato [di Cagliari ndr.], scrisse "Perfezionò l'opera nel 1595 [...] dotandola di L. 20000, che oggi gode". E aggiungeva: « Nella tavoletta 2  [...] che pendeva nella sacrestia di S. Michele e conteneva i nomi dei benefattori del Noviziato, quello di Mons. Sanna figura appunto per il primo, ed esso solo porta la qualifica di fondatore ».3

 

 

pianta gesuiti ssSassari

Mons. Sanna poco dopo si fece pure fondatore a Sassari della Casa Professa di Gesù Maria.

Il citato p. Alessandro MONTI riferisce che: « ospitando nel nuovo edifizio, come soleva, forse in occasione di esercizi, spirituali, Mons. Giovanni Sanna, Vescovo di Ampurias, affezionatissimo alla Compagnia, e ragionando di essa fabbrica col P. Provinciale Fernando Ponce di Leon, l’ esimio prelato si offrì a dare, per ultimarla, 25000 scudi4, a patto che se ne facesse Casa Professa ed egli ne fosse riconosciuto come fondatore. Così narra le cose il succitato Vico, aggiungendo che il P. Generàle Claudio Aquaviva, cui la, cosa fu rappresentata, accettò il genere e le condizioni di quella fondazione.. Il certo si è che a Sassari sorse questa Casa Professiti, che si chiamò di Gesù Maria, dal titolare della sua splendida chiesa ».

 

1 MONTI A., La Compagnia di Gesù...op. cit, 321, 322.
2 ARCHIVIO DI STATO TORINO, 1. c. Cat. 14, M, 4, doc. O.
3 Vedi in Appendice 1
4 Per l'entita della somma donata, Raimondo Turtas , Op. cit., p. 70 , nota 137, (citando il FG., 205/1590, busta 3, doc. 173 dell'Archivium Historicum Societatis Iesu), precisa che la somma effettivamente donata da Mons. Sanna fu di 24000 scudi e non 25000 come indicata da p. A. Monti. 

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