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Sulle tracce di Mons. Giovanni Sanna-Porcu di Santu Lussurgiu
Percorrere i luoghi e ricercare le tracce che testimonino la presenza, la vita e le opere di un grand'uomo quale è stato il Vescovo Giovanni Sanna-Porcu di Santu Lussurgiu (1529-1607), vissuto quasi cinque secoli addietro, è impresa assai ardua, anche perché di questo grande prelato ben poco è stato scritto e pubblicato nel corso dei secoli, nonostante i suoi indubbi meriti e la disponibilità di numerosi manoscritti che lo riguardano.
Non è certo questa la sede per approfondire la parte storiografica del personaggio. Nel progetto d'itinerario che segue, saranno riportate in nota solo la bibliografia essenziale che riguarda il vescovo lussurgese e gli studi tuttora in corso che si stanno compiendo; mentre ci soffermeremo con più dovizia di particolari sulle località della Sardegna nelle quali egli ha vissuto e operato, con l'auspicio per gli anni a venire di estendere le ricerche anche oltre i confini regionali e nazionali, soprattutto verso Algeri e Istambul, dove egli operò più proficuamente.
1. La casa di Donna Caterina Porcu
Santu Lussurgiu, per essere il suo paese natale, conserva ben poche tracce dell' illustre concittadino.
Egli nacque nel 1529 da Don Leonardo Porcu e Donna Grazia Sanna.
Non abbiamo un'idea precisa di quale fosse la sua casa natale, azzardiamo solo l'ipotesi, assolutamente non confortata da documenti, che la casa di Mons. Giovanni Sanna - Porcu potesse essere quella appartenuta, in tempi più recenti, a Donna Caterina Porcu, recentemente ristrutturata per ospitare la sede della Fondazione Hymnos (8 dicembre 2014).
Vale comunque la pena soffermarsi e visitare l'edificio, che è inserito nello splendido scenario del centro storico cittadino di Santu Lussurgiu, per fare la conoscenza di Giacomo Baroffio affabile direttore della Biblioteca e del Centro ricerche Hymnos, la rete territoriale diffusa che si occupa principalmente di creare un sistema integrato di relazioni tra le comunità che hanno mantenuto vive le tradizione dei canti liturgici e paraliturgici e più in generale alla polivocalità.
Nell'edificio ha sede anche la Biblioteca Hymnos, che conta circa 12000 volumi e numerose opere pregiate di etnomusicologia riguardanti principalmente l'ebraismo, la storia della Chiesa e delle comunità cristiane in Europa, la storia della liturgia e della sua musica, le fonti manoscritte liturgiche prodotte e/o utilizzate in Italia, la storia della musica e del teatro medievale.
2. La chiesa di Santa Croce
Altre due tracce che indirettamente riguardano Mons. Sanna-Porcu nel suo paese natale, le troviamo nella chiesetta di Santa Croce, la più antica di Santu Lussurgiu.
Sopra all'attuale ingresso, infatti, vi è ancora lo stemma araldico dell'Archiconfraternita del Gonfalone, per la quale Mons. Giovanni Sanna-Porcu condusse a termine con successo due missioni ad Algeri (1584 e 1587), riscattando numerosi schiavi cristiani, molti dei quali a sue spese.
Una seconda traccia è l'epigrafe che riporta il suo nome e che in origine era
collocata nella stessa chiesetta di S. Croce; sussessivamente è stata traslata nella parrocchiale di Santu Lussurgiu dedicata a San Pietro apostolo.
Nell'epigrafe riportata a fianco si legge che il vescovo Sanna il 24 febbraio del 1593 consacrava nella Chiesa di S. Croce di Santulussurgiu, unitamente a Mons. Don Andrea Baccalar Vescovo di Alghero e con l'intervento di Mons. Fra Clemente, Carmelitano, da Valenza, Vescovo di Ales, Don Antonio Atzori, Vescovo di Bosa, che succedette a Mons. Don Gian Francisco Fara.
Anche il Fara venne consacrato Vescovo di Bosa, da Mons. Don Giovanni Sanna nel Duomo di San Nicolò di Sassari, ufficiante l'Arcivescovo Don Alfonso De Lorca.
Piazza Mons. Giovanni Sanna-Porcu
Un'altra traccia che è recentissima, ma molto importante e significativa, è quella che l'Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Emilio Chessa, alla scadenza del proprio mandato, ha voluto lasciare di sé intitolando la piazza principale di Santu Lussurgiu all'illustre e benemerito concittadino Mons. Don Giovanni Sanna Porcu (Delibera del Comune di Santu Lussuirgiu n. 33 del 22 aprile 2015). La precedente denominazione era quella di «piazza Mercato»: un significato sicuramente meno certo e rilevante dal punto di vista storico (la presenza del mercato è documentata solo a partire dal secolo scorso). Essa è situata nel centro storico, vicinissima alla chiesetta Santa Croce, antica sede dell'Archiconfraternita del Gonfalone, e adiacente all' ex Convento dei Frati Minori Osservanti, edificato nel 1478 e alla chiesa coeva di Santa Maria degli Angeli; inoltre, il grado che Mons. Giovanni Sanna-Porcu ebbe nella gerarchia ecclesiastica di fine Cinquecento ed i suoi grandi meriti nella diplomazia mediorientale di Papa Sisto V, valorizzano opportunamente questa parte del paese, che è il nucleo più antico del centro storico cittadino, rendendola omogenea e più attinente nel significato spirituale dei monumenti-luoghi di culto che v'insistono.
Mons. Giovanni Sanna-Porcu diviene decano della chiesa usellense presso la Cattedrale di Ales tra il 1577 e il 1586, prima di essere nominato vescovo di Ampurias e Civita. Qui svolse il ministero di arciprete, avendo in carico la parrocchia di Sardara.
Ales è una ridente cittadina che sorge alle pendici del Monte Arci nella Marmilla, di cui è il centro più importante. Sede vescovile dal 1182, nella parte alta del centro abitato sorge il Palazzo Vescovile, il Seminario, l'oratorio della Madonna del Rosario e la cattedrale di San Pietro.
La Cattedrale è un tipico esempio di stile barocco sardo, eretta nel XVII sec. su disegno del genovese Domenico Spotorno, sulle rovine della precedente chiesa del XII secolo. La facciata è racchiusa tra due torri campanarie, coperte da cupole in ceramica.
L'interno, a una navata, è ricca di stucchi e marmi con interessanti seggi lignei seicenteschi nel coro. La sagrestia dei canonici, arredata con pregevoli mobili intagliati, conserva un crocifisso ligneo dipinto del XIV sec. e pregevoli paramenti.
Accanto alla cattedrale di San Pietro sorge l'Archivio Storico della Curia e il Museo di Arte Sacra che custodisce un prezioso e ricco corredo liturgico costituito da paramenti e arredi sacri in argento, da dipinti a tempera e olio e un prezioso reliquiario a tempietto di stile tardo gotico.
Tra le cose irrinunciabili da visitare la casa natale del pensatore e politico sardo più illustre del Novecento, Antonio Gramsci, a cui è stata dedicata anche la piazza progettata e realizzata dallo scultore Gio Pomodoro.
Mons. Giovanni Sanna-Porcu, dopo le missioni di redenzione degli schiavi in Algeria, viene nominato vescovo di Ampurias e Civita da Papa Sisto V nel 1586. Qui mantenne il ministero episcopale fino alla morte nel 1607, amministrando con particolare cura le istanze sociali e i bisogni spirituali dei fedeli della diocesi, seguendo i dettami del Concilio di Trento.
Castelsardo è un antico borgo medioevale tra i più belli e suggestivi della Sardegna. Conserva ancora intatto il nucleo abitato attorno al Castello medioevale, fatto erigere dal nobile casato genovese dei Doria. Pregevole la concattedrale intitolata a Sant'Antonio, voluta da Mons. Sanna, costruita sull'impianto della precedente chiesa romanica. La chiesa sorge sulle fortificazioni di Castelsardo ed è affiancata da un'imponente torre campanaria, realizzata in blocchi di trachite, coperta da una cupola in maiolica. L'interno, a una navata, conserva arredi lignei del Seicento-Settecento e la pala d'altare del Maestro di Castelsardo che raffigura San Michele Arcangelo e la Trinità.
Il Castello medioevale si erge a dominare il nucleo antico del borgo, e dalla sua sommità si abbraccia un panorama mozzafiato dal golfo dell'Asinara alle coste galluresi, e nelle giornate favorevoli sono visibili i monti della Corsica. Il recente restauro ha ripristinato antichi ambienti medioevali, la torre e le stanze con volte a crociera che oggi ospitano un museo dell'artigianato sardo.
Sassari, casa del noviziato gesuitico
Cagliari, casa del noviziato gesuitico