Venerdì, 19 Aprile 2024

15 settembre 1587

statuto gopnfalone 1633

1587 (15 SETTEMBRE)

Il mercante banchiere marsigliese Guglielmo Borgal, corrispondente del Gonfalone in Barberia, scrive la seguente lettera ai Guardiani della Archiconfraternita del Gonfalone per giustificare e difendere l’operato del vescovo mons. Giovanni Sanna, accusato di aver riscattato (anche se a sue spese) numerosi schiavi sardi non appatenenti allo Stato Pontificio: 

«Me despiaciuto intrinsicamente aver inteso li romori e fastidi sono passati tra V. S. e il R.do Monsignore d'Ampurias circa l'opera de' riscatti, cosa che non corresponde ni è condegna a li meriti travagli e fastidi de detto R.do Monsignore e de questi R.di padri li quali per le sue buone opere exempi moribus e vita anno fondatta questa vostra redentione con tanto honore e creditto che pottete dir cosa che mai hanno pottutto dir nesciune altre persone che habiano mandatto qua elemosine ne redentori per che a le vostri se li crederebe de mile cristiani e più ala volta e vi sono raix che li hanno oferto tutti li eschiavi de le sue galeotte a pagar a la venuta de la elemosina quel che non voleno far a altri e per Algieri e in boca de queste gente non se ne sente altro che la Compagnia del Gonfalone di Roma con una honor e veneration grandissima. Imperò se V. S. rimunerano in tal modo quelli che s'afaticano in suo servitio credo che pochi se troveranno e saranno quelli che vi voleranno servire. Et de più ardisco avertirli che questo è uno giocare l'onore e creditto de questa vostra opera...»

 
 

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