RELAZIONE PROGRAMMATICA PER LA SARDEGNA 2016-2019
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Potenza dell'idea... potenza dell'idea fissa
(C. Baudelaire)
1. PROGRAMMA NAZIONALE
Accetto volentieri e con entusiasmo di far parte del Consiglio Nazionale dell’Archeoclub d’Italia in qualità di Rappresentante della Regione Autonoma della Sardegna. Ciò mi consentirà di finalizzare con più efficacia e nel giusto contesto regionale e nazionale diverse iniziative culturali che ho avviato da tempo e che porto avanti con passione, impegno e determinazione.
Tali motivazioni gioveranno sicuramente anche all’Archeoclub d’Italia che potrà rafforzare la sua presenza e visibilità non solo in Sardegna dov'era completamente assente, ma sull’intero territorio continentale, con un progetto che prefigura il coinvolgimento di numerose città e terre ove le Sedi locali di Archeoclub d’Italia, presenti e interessate, potranno raccordarsi sinergicamente.
Il 13 dicembre 2021, infatti, prenderanno il via le celebrazioni per il V Centenario dalla nascita di Felice Peretti Montalto, divenuto Papa nel 1585 col nome di Sisto V. Esse avranno inizio il 13 dicembre 2021 e termine il 13 dicembre 2022 e sono state concepite come una grande rappresentazione scenica dell’epopea sistina, in cui la vita stessa del grande Pontefice scandirà le tappe principali.
Si tratterà di un evento di straordinaria importanza non solo per le città di Grottammare e Montalto, che a pieno titolo ne rivendicano la genitura, ma anche per il Piceno, la regione Marche e l’intera nazione italiana, che saprà commemorarlo come uno dei più grandi personaggi della storia di tutti i tempi.
Le celebrazioni del 2021 avranno un’impronta tipicamente sistina, francescana, per così dire, nel senso della sobrietà e del risparmio delle risorse finanziarie, che verranno impiegate ad esclusivo vantaggio delle città e delle terre che ospiteranno i singoli eventi. Gli interventi saranno concreti e permanenti, ovvero dureranno oltre l’evento stesso, attraverso la costituzione di Centri Studi Sisto V, autonomi o facenti capo a una o più sedi locali Archeoclub, che opereranno concretamente nell’attuazione del piano sistino anche dopo le manifestazioni celebrative.
Le Celebrazioni avranno inizio a Grottammare, dove Papa Sisto V nacque il 13 dicembre 1521, proseguiranno a Montalto, sua patria carissima e nei principali luoghi dei suoi studi e della sua ascesa al soglio pontificio: dalle reggenze conventuali di Napoli, Pisa e Venezia, alle predicazioni, dalle sedi vescovili di S. Agata dei Goti (BN) e Fermo, alle città beneficate, sino alla Roma Felix capitale del Rinascimento italiano. Nella città eterna infatti, in soli cinque anni di pontificato, Sisto V avviò la più grande Riforma della Chiesa post-tridentina, della società e della politica, con un piano grandioso di opere pubbliche che non si ricordava dai tempi della Roma imperiale.
Se si vuole legare il proprio nome e quello della propria città a Sisto V sarà necessario pensare in grande come faceva lui, nel senso della giustizia, dell'equità, dell’economicità, della tempestività nelle decisioni, della grandezza del sogno, del buonsenso e razionalità degli interventi. Nell’ambito delle sedi locali Archeoclub potranno costituirsi i Centri Studi Sisto V che, con quelli già costituiti nelle città e nei territori di rilevanza sistina, aderiranno al progetto e saranno interconnessi anche sul web attraverso il sito www.papasistov.it e su Facebook con pagine già appositamente create su Felice Peretti-Montalto/Sisto V e i membri più noti della sua famiglia.
L'appuntamento con le celebrazioni è ormai prossimo e pertanto, sarà necessario prepararsi in tempo utile per attivare le sedi locali dell'Archeoclub d'Italia e definire con esse i singoli eventi nel modo più aderente alla vita e al pensiero del grande Pontefice.
2. PROGRAMMA PER LA SARDEGNA
IL VESCOVO LUSSURGESE GIOVANNI SANNA PORCU, QUESTO ILLUSTRE SCONOSCIUTO (1529-1607)
La grandezza della figura e l'opera di Mons. Giovanni Sanna-Porcu di Santu Lussurgiu (1529 - 1607) è straordinaria, ma purtroppo per la Sardegna e non solo per essa, ancora poco conosciuta.
La sua vita esemplare, il generoso apostolato nella diocesi di Ampurias e Civita dove provvide all'edificazione della cattedrale di Castel Aragonese, oggi Castelsardo (SS), le opere pubbliche e artistiche realizzate in Sardegna col suo determinante contributo, la fondazione delle case del noviziato gesuitico di Cagliari e Sassari, i ricchi arredi sacri donati alla parrocchiale di Santu Lussurgiu sono opere tutte acclarate dalla storia. Ma ancora più importanti sono le sue missioni diplomatiche condotte ad Algeri durante i pontificati di Gregorio XIII e Sisto V con l'Archiconfraternita del Gonfalone, che consentirono a centinaia di schiavi cristiani in mano dei turchi di rientrare in patria, e tra questi numerosi sardi riscattati a sue spese,
Opere e circostanze che, per la straordinarietà e drammaticità del contesto storico nel quale si svolsero, potrebbero aiutarci a capire meglio il nostro presente, fornendoci utili chiavi interpretative indispensabili per comprendere i conflitti in atto tra Oriente e Occidente, tra cristiani e musulmani, tra estremismo islamico e imperialismo.
In tali difficilissimi contesti, pressoché analoghi alle barbarie dei nostri tempi, mons. Giovanni Sanna - Porcu fu vero maestro di buon senso e di altissima e raffinata diplomazia. È per questo che la Sardegna ha un grande debito di riconoscenza nei suoi confronti e il sacrosanto dovere di recuperare la memoria storica di uno dei suoi figli migliori e l'Italia e l'Occidente il suo insegnamento prezioso.
A questo proposito, in tempi più vicini a noi (1999), con un contributo della Regione Autonoma della Sardegna, la Pro Loco di Santu Lussurgiu organizzò un primo Convegno di studi. A tale iniziativa avrebbero dovuto seguire altre occasioni d'incontro e approfondimento, ma purtroppo non è andata secondo gli auspici. O meglio, non come lo spessore e l'importanza del personaggio avrebbero richiesto.
Su impulso di quel convegno, comunque, nel 2005 l'Amministrazione comunale di Santu Lussurgiu si fece carico di dare alle stampe la monografia dal titolo Santu Lussurgiu. Dalle origini alla Grande Guerra; nel primo dei due volumi curati da Giampaolo Mele, il francescanop. Umberto Zucca (che nel convegno del 1999 fu uno dei relatori), pubblicò il capitolo riguardante Il lussurgese Giovanni Sanna Porcu (1529 - 1607) promotore di cultura, redentore di schiavi e vescovo. A distanza di dieci anni dalla pubblicazione, la stessa Amministrazione, allo scadere del proprio mandato, con delibera n. 33 del 22 aprile 2015, ritenne opportuno intitolare la piazza principale di Santu Lussurgiu (l'attuale piazza Mercato) all'illustre e benemerito concittadino. Pregevole iniziativa che però attende ancora la conseguente inaugurazione ufficiale.
Il testimone della staffetta storica per sottrarre all'oblio la mirabile figura e l'opera del vescovo lussurgese Giovanni Sanna - Porcu, è ora passato all'Archeoclub d'Italia onlus - Sede locale di Santu Lussurgiu recentemente costituitasi. Infatti, in stretta intesa con l'Amministrazione comunale di Santu Lussurgiu, ha predisposto per la Sardegna un organico progetto di ricerca e studio pluriennale del grande prelato che vedrà coinvolte le Diocesi sarde, le Università di Cagliari e Sassari e le numerose città e Comuni della Sardegna dove il Vescovo Sanna visse e operò più efficacemente.
Il progetto prevede un calendario di iniziative ed eventi che saranno propedeutici alle Celebrazioni del V Centenario della nascita di Felice Peretti Montalto / Sisto V (1521 - 1590), che si svolgeranno in varie Regioni italiane ed estere il prossimo 2021, alle quali la Sardegna sarà chiamata a partecipare a pieno titolo nel nome e in memoria di Mon. Giovanni Sanna-Porcu, che Sisto V elevò alla cattedra episcopale di Ampurias e Civita e ne fece suo uomo di fiducia nella politica estera della Chiesta di Roma.
3. SARDEGNA TERRA DI NURAGHI
Com’è noto poi, il patrimonio archeologico della Sardegna è tra i più ricchi e diffusi d’Italia e del Mediterraneo.
Sino a qualche mese addietro l’Archeoclub d’Italia non disponeva di altra sede nella regione. Proprio questa circostanza ha stimolato la volontà di un gruppo di appassionati di archeologia di fondare la sede locale di Santu Lussurgiu, costituita il 11 dicembre 2015.
In Sardegna però di sedi Archeoclub ce ne vorrebbero tante perché ogni comune dispone di centinaia di nuraghi e siti archeologici gran parte dei quali versano ancora nel più completo abbandono.
E' noto anche che la Sardegna è particolarmente vocata al turismo. Il suo mare, le tradizioni antichissime, i prodotti agroalimentari e l'enogastronomia dell'Isola veicolano ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. L’intento che ci si propone è quello di arricchire ulteriormente l'offerta turistica attrraverso l'archeologia la storia l'arte e la cultura di una straordinaria civiltà millenaria come quella sarda.
Crocevia del Mediterraneo sin dai tempi più remoti, la Sardegna conta oggi circa 7000 nuraghi, migliaia tra Domus de Janas, Dolmen, Betili, Tombe dei Giganti e pozzi sacri. Un patrimonio di straordinario valore che necessita di un piano organico di salvaguardia, recupero e valorizzazione che può essere programmato dall’Archeoclub Nazionale con la regia specifica delle sedi sarde in stretta intesa e collaborazione con le Soprintendenze gli Enti locali e le Associazioni che perseguano analoghe finalità. .
Santu Lussurgiu, dicembre 2015
Umberto Guerra