Illustri e Benemeriti
165 De Scano Levaitinke donnu Saltaro de Gunale su saltu de serra de Nuke, ki est appus sa domo d’Iscanu, ki ’nce posit Mariane d’Agen a ppargirenos unpare cun .vii. Funtanas. Et ego narainde assa muliere et assos filios: et issos torrarunmilu a voluntate issoro bona. Testes ci vi furun: Raineri, pn'ore d’Iscanu, et /49v/ prebitem Gavini de Plaga et Petru de Martis. |
165 Scano Si prese donnu Saltaro de Gunale il salto di serra de Nuke che è nelle pertinenze della domo di Scano, che ci aveva donato Mariane d’Athen da condividere in parti uguali con [San Leonardo di] Sietefuentes. Ed io lo dissi alla moglie e ai figli e me lo restituirono in pieno accordo. Testi che erano presentì: Raineri, priore di Scano, e prete Gavini de Plaza e Petru de Martis. |
Paolo Marci (a cura), Il Condaghe di San Nicola di Trullas, Ilisso edizioni, Nuoro 2001
CORNUS (1)
La città punica doveva essere fiorente, poichè al tempo della rivolta di Ampsicora che la vide centro delle forze antiromane, Livio la definisce «la capitale di quella regione»: caput eius regionis. In essa si rifugiarono i rivoltosi dopo le sconfitte subìte in due battaglie, la prima delle quali nei pressi della città, fino a che questa venne conquistata dai Romani e subì una dura punizione; non sono stati, però, identificati i resti della Cornus punica, ad eccezione di alcune necropoli.
Questo piccolo libro commemorativo e celebrativo della figura del N. U. Dott. Ing. Bartolomeo Meloni che esce alla luce per volere di un Comitato che ha voluto lodevolmente rendersi interprete del desiderio delle cittadinanze di Venezia e di Cagliari, vuole strappare all’ oblio degli anni che passano inesorabili anche sulle memorie più sacre ed auguste, un Martire della libertà e del riscatto che ha sacrosanto diritto a continuare la sua vita anche nel tempo.
BRUNENGO. Famiglia d'origine ligure passata in Sardegna nel XVI secolo. I Brunengo esercitarono con successo la mercatura imparentandosi con i Rocamrtì il che agevolò la loro ascesa sociale. Acquistarono i feudi di Sietefuentes, Cuglieri e Montiferru, entrando a far parte del Braccio Militare. Nel 1712 ebbero i feudi elevati a contea sotto il titolo di conti di Monteleone. La famiglia Brunengo si estinse nel 1787 e la contea di Monteleone passò ai Nin. I dati in nostro possesso copnsentono la costruzione di una genealogia a 6 generazioni.
Secondo Bersch si presterebbe ottimamente un vino di sei ad otto mesi, che abbia subito un paio di travasi. É d'uopo ad ogni modo che il vino sia completamente fermentato e limpido, per cui dev'essere stato travasato almeno una volta.
163 De Olvesa Levaitinke Gosantine d’Athen sa parsone dessa connata, de donna Susan-/46v/na, ci parçivimus cu·lle et cun Gunnari su connatu, et cun Sacraria et Zergu, et cum Plaianu, et cun .vii. Funtanas. Osca fecimus sa campania in corona de donnu Rogeri, legatu de Roma. Derunminde in parte a mimi: sa domo d’Olvesa, latus; et latus dessa domo d’Arcennor, et latus dessa domo de Vionis, cun omnia cantu bi abeat appus sas domos; et derunmi latus d’Istefane Pira cun sos filios, et latus dessu saltu de Presnaki: ca tantu ’nke levait Gosantine d’Athen. |
163 Olvesa Si prese Gosantine de Athen la parte di sua cognata, di donna Susanna, che condividevamo con lui e con Gunnari suo cognato e con Saccargia e Tergu e con Plaiano e con [San Leonardo di] Sietefuentes. Ci accordammo poi nella corona di donnu Rogeri, legato di Roma. Mi diedero per la mia parte: metà della domo di Olvesa e metà di quella di Arcennor e metà della domo di Vionis con tutto quello che era pertinenza delle domos; e mi diedero metà di Stefane Pira e dei suoi figli, e metà del salto di Presnaki: perché tanto s’era preso Gosantine d’Athen. |
Paolo Marci (a cura), Il Condaghe di San Nicola di Trullas, Ilisso edizioni, Nuoro 2001
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