Terre del Vulcano
MONDO TREKKING
Elio Vittorini (1890-1966) giunse in Sardegna agli inizi degli anni Trenta - circa 10 anni dopo Lawrence - in occasione di un viaggio organizzato dalla rivista L'Italia letteraria e abbinato ad un concorso per il miglior diario di viaggio. Lo scrittore vinse il primo premio con Viaggio in Sardegna (1936), che in seguito si intitolerà Sardegna come un'infanzia (1952).
Il tipo di qualità dei vestiti che si indossa durante un trekking sono di grande importanza per garantire un buon cammino.
I requisiti fondamentali dell'abbigliamento sono, prima di tutto, quello di garantire al corpo il giusto calore e la praticità necessaria in modo da non ostacolare i movimenti. È dunque sempre meglio evitare di indossare giacche ingombranti, pantaloni stretti o maglioni attillati.
Subito fuori dal caseggiato di Terranova l'orlo vulcanico che circonda la baia inghiotte la cittadina e, a un chilometro, anche l'ampio specchio lacustre. Sollevati contro il cielo si corre su una superficie convessa che pare s'inarchi e dilati e debba scagliarci da un momento all'altro nello spazio.
Istrampu Sos mòlinos
ISTRAMPU DE SOS MÒLINOS
L'itinerario, in quasi tutto il suo sviluppo, si presenta ideale per una rilassante passeggiata familiare. Per la sua vicinanza al paese di Santu Lussurgiu si rivela particolarmente adatto per completare una giornata, per impiegare in maniera salutare due o tre ore a disposizione.
La zona è particolarmente suggestiva per la presenza di ricca vegetazione ad alto fusto, per le straordinarie morfologie di origine vulcanica, per la presenza di angoli incantevoli dove sostare e per i numerosi reperti dell'archeologia industriale lussurgese da osservare.
Per giungere alla Cascata dei mulini, si percorre in direzione sud un tratto della S.P. 15 che collega Santu Lussurgiu a Bonàrcado.
Già all'uscita del paese, si ammira un meraviglioso panorama: il vasto mantello di verde che ricopre la vallata dei mulini e che si perde all'orizzonte.
Proseguendo lungo la provinciale, si giunge al Ponte di Sos Mòlinos. È un punto di osservazione privilegiato dove l'occhio e lo spirito si appagano dei colori e degli scenari che il Montiferru offre generoso.
Sulla destra, poco prima del ponte, un punto di preghiera dedicato alla Madonna. Sotto il ponte, sempre sul lato destro, il vecchio mulino recentemente ristrutturato e reso funzionante, ma ancora non agibile ai visitatori.
Proseguendo sempre verso Bonarcado, dopo una serie di tornanti, sulla sinistra, la piazzola panoramica alla sinistra della quale il sentiero che conduce alla cascata.
Si scende lungo il ripido sentiero ed è necessario stare attenti per non scivolare.
Sulla sinistra, un secondo antico mulino ad acqua recentemente ristrutturato come sarebbe opportuno fare coi tanti mulini ad acqua disposti lungo la valle a riprova della fiorente attività economica del paese di Santu Lussurgiu nei secoli passati.
Il sole filtra appena tra la fitta vegetazione abbarbicata alle pareti del profondo crepaccio. Ci si rende conto che per aggiudicarsi un buon trofeo fotografico della cascata è assolutamente necessario programmare la discesa nel momento giusto della giornata: quando cioè il sole, verso l'ora di pranzo, è perpendicolare alla fenditura. Dall'alto s'intravede a malapena la cascata, ma s'intende già lo scroscio dell'acqua che precipita.
Dal greto del ruscello è possibile scegliere varie angolature per catturare alcuni bei trofei fotografici. Se poi la giornata è particolarmente calda e non vi sono occhi indiscreti, nulla vieta di trovare refrigerio nello specchio d'acqua ai piedi della cascata o procurarsi sotto di essa un salutare e piacevole idromassaggio!
Lo storico Felice Cherchi-Paba con molta enfasi così descrive la cascata: «… In una forra dantesca, come fauci spalancate di un mostruoso caimano, la cui dentatura è rappresentata da irti e puntuti picchi che tutt’intorno si ergono contro il ristretto squarcio di cielo, la Cascata dei Mulini empie di rombi e scrosci infernali l’orrido squarcio che le acque hanno aperto tra le viscere montane».¹
¹ CHERCHI PABA F., Santulussurgiu e S. Leonardo di Settefuentes, Cagliari, 1956, p. 3.
Presso Cuglieri si trova l'antico Castello di Monteferru, che ha preso il nome
dalla gran montagna.