Venerdì, 13 Dicembre 2024

NOVEMBRE

PROGETTO "SEMINARE E RACCOGLIERE"

PERCEPIRE IL TERRITORIO

30 agosto webInizia il Percorso “Vivi l'armonia”
la serie di incontri stimolanti per alimentare riflessione e intelligenza
Venerdì 30 agosto , ore 18.00-20.00,
Fondazione Hymnos, Via Bonaria 16 Santu Lussurgiu
PERCEPIRE IL TERRITORIO
ne parla Nicolò Migheli *

L'Abstract
La percezione dei luoghi è data da un insieme di stimoli che producono un accumulo di sensazioni che per chi è nato o ha vissuto per lungo tempo in un determinato posto portano all’abitudine. Il richiamo al vissuto precedente, alle nostre letture, agli scambi con gli altri producono un sorta di giudizio che spesso si nutre di giudizio a priori. Tutto viene classificato come il già conosciuto, che impedisce, a volte, la lettura del particolare e l’individuazione di elementi che restano nascosti ai nostri processi cognitivi.
Aspetti della realtà che invece possono essere colti da chi non ha abitudine ai luoghi. È quello che viene definito sguardo straniero. Anche questo però, benché libero dall’abitudine, può essere vittima del
pregiudizio costruito nel tempo tramite letture, immagini, esperienze e racconti altrui. I due limiti, quello
dell’abitante e quello del visitatore, possono essere superati solo con un approccio metodico alla realtàoggetto di indagine.
1. Nell’Occidente attuale non esiste più il mondo rurale, così come ci è stato raccontato. Siamo
dentro una civiltà urbana diffusa.
2. La conseguenza è che lo spopolamento non dipende solamente dalla mancanza di prospettive
economiche.
3. Si ridefinisce la relazione tra urbano e campagna.
4. La campagna e la natura vissute come luogo idealizzato.
5. L’educazione ambientale come riappropriarsi di uno spazio che è essenzialmente culturale. Si tenga conto che quello che noi definiamo natura in Sardegna è luogo antropizzato fin dal neolitico. I nuraghe lo testimoniano.
6. L’osservazione parte dal particolare che poi si trasferisce all’universale.
7. Collegare le esperienze che si vivono nell’ambiente naturale con quello quotidiano tramite:
a) osservazione,
b) conoscenza,
c) analisi
d) sintesi
e) applicazione.
Conclusioni.

* NICOLÒ MIGHELI, sociologo, si occupa di sviluppo rurale e di comportamento organizzativo. Ha al
suo attivo diverse pubblicazioni di carattere scientifico, molte delle quali dedicate alla cultura, alla
storia, alla tradizione di vari territori e comunità sarde. È autore di numerosi interventi e articoli su
agricoltura, pastorizia, cibo e altre tematiche collegate alla conservazione e gestione dei saperi e
peculiarità dell’isola. Ha pubblicato romanzi e racconti. Ha scritto per l’Unione Sarda e scrive per La
Nuova Sardegna e per il sito Sardegnasoprattutto.com di cui è anche redattore.

PRODURRE CIBO IN FILIERA CORTA, LAVORO DEL PASSATO E DEL FUTURO

06 settembre OK webPercorso “Vivi l'armonia”
la serie di incontri stimolanti per alimentare riflessione e intelligenza
Venerdì 6 settembre , ore 18.00-20.00,
Fondazione Hymnos, Via Bonaria 16 Santu Lussurgiu
PRODURRE CIBO IN FILIERA CORTA, LAVORO DEL PASSATO E DEL FUTURO
ne parla Maurizio Fadda *

L'Abstract
Progetti e nuovi stimoli di impresa di un Agronomo libero professionista militante nel settore da decenni, per poter impostare e gestire impresa nella produzione e distribuzione di cibo in filiera corta, il lavoro del passato che migra verso il futuro. La creazione e gestione delle reti sociali e di impresa necessarie alla sopravvivenza economica nel settore. Le Reti e Distretti di EconomiaSociale. Agricolture naturali, oltre quella biologica. Casi studio in Sardegna ed Europa. I legami con l’associazionismo e i risvolti etici ed ideali di un lavoro con una dignità e responsabilità non comune. Con esame critico della bibliografia, filmografia e sitografia di settore.

* MAURIZIO FADDA, 53 anni, Nuorese, è insegnante e agronomo libero professionista, lavora da 20 anni con ragazzi e agricoltori per una nuova rinascita rurale su basi etiche ed ecologiche e per la creazione e gestione di reti di filiera corta che facciano incontrare città e campagna, restituendo dignità ai contadini; egli sogna “comunità del cibo” solidali dovunque passi.
Animatore e artefice dell’associazione di contadini Biologici Biosardinia, del Mercatino dei contadini Bioe del Fare sostenibile di Nuoro, del Comitato per la tutela della biodiversità Sas Radichinas, e insieme ad
altri amici, fondatore degli orti urbani a Nuoro della Casa dei Semi della Sardegna, dell’Associazione
Semene e del G.A.S. (Gruppo di Acquisto solidale) Pira Camusina di Nuoro. Appassionato promotore e ricercatore su tutte le agricolture naturali (biologica, naturale (Fukuoka), sinergica, organica e rigenerativa), saltella inquieto fra poesia, bonsai, arte e orti, gioca al contadino e al giardiniere poiché con la terra ha un legame molto intimo. Ha pubblicato due libri di poesie “Pezzi d’uomo seminati su terra di ogni giorno” e “Racconti diversi con tre ciliegi” e un saggio divulgativo su cibo e contadini dal titolo “Il nostro cibo”. Ogni tanto ozia impegnato o passeggia nei prati e negli orti o legge per strada, ma non quanto vorrebbe.

AGRICOLTURA COLLABORATIVA L'ORTO SINERGICO, PRINCIPI E INTRODUZIONE ALLA PRATICA

09 e 22 settembre web BIOInizia il Percorso “Biodiversità Bella, Buona, Pulita e Giusta”
la serie di incontri stimolanti per alimentare riflessione e intelligenza
Lunedì 9 settembre , ore 18.00-20.00,
Fondazione Hymnos, Via Bonaria 16 Santu Lussurgiu
Domenica 22 settembre, ore 9.00-12
Gualchiera “S'Au 'e su Salighe”
AGRICOLTURA COLLABORATIVA L'ORTO SINERGICO, PRINCIPI E INTRODUZIONE ALLA PRATICA
ne parlano e guidano al fare Luca Tinaglia e Claudia Zan


L'Abstract

E' difficile credere che la terra non vada lavorata, vangata, rigirata e infine concimata, soprattutto quando si hanno alle spalle 10 mila anni, o forse più, di questo esempio ricorrente.
Nell'ultimo secolo, con la meccanizzazione dell'agricoltura, si è arrivati ad una situazione paradossale che vede l'agricoltura come una delle attività più nocive e inquinanti per il pianeta in cui viviamo.
Il suolo è invece un organismo vivente molto complesso con cui è necessario rapportarsi in maniera rispettosa e collaborativa, non è un supporto da colonizzare e da sfruttare.
Occorre sottrarsi quanto più rapidamente possibile a questa logica del "saccheggio" come all'ignoranza che ci fa percepire la nostra vita separata dal nostro ambiente.
Esistono e sono praticati altri approcci alla terra come il metodo di coltivazione, messo a punto da Emilia Hazelip negli anni '90, che, rifacendosi all'agricoltura naturale del microbiologo giapponese Masanobu Fukuoka, è stato adattato alle condizioni climatiche mediterranee.
Esso si basa sul riconoscimento dell'autofertilità della terra e sull'indissolubile legame virtuoso esistente tra le piante e il suolo.
Ma non è solo un metodo agricolo, è anche un profondo cambiamento di prospettiva che ci porta ad agire in maniera più responsabile e positiva, che ci ricolloca in una posizione più equa e sostenibile nei
confronti della vita.

Bibliografia:

Hazelip E. Agricoltura Sinergica,Terra Nuova ed. 2014
Fukuoka M., La rivoluzione del filo di paglia, Libreria editrice fiorentina 1984
Gimbutas M., La civiltà della dea, Stampa alternativa 2012
Mollison B., Slay R.M., Introduzione alla permacultura, Terra Nuova 2011
Shiva V., Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli 2002

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